Santanché: troppe moschee
bisogna iniziare a chiuderle
Si è tenuta questa mattina la prima preghiera dei musulmani al velodromo Vigorelli di Milano. Una cornice nuova dopo il divieto di pregare in viale Jenner imposto dal comune lombardo. Presente di fronte al Vigorelli c'era pure Daniela Santanché che non ha risparmiato colpi: “Le moschee sono in esubero. Solo il 5% dei musulmani presenti in Italia si reca lì per pregare, per questo bisogna iniziare a chiuderle”. Nel sottolineare la necessità di dover rimanere nella legalità e che quindi “non si può pregare sui marciapiedi”, la Santanché ha dichiarato: “E' una vergogna che il tempio dello sport milanese venga dato gratuitamente agli islamici. Gli italiani non devono pagare per le loro preghiere”. Davanti al velodromo è apparso anche un enorme striscione: “La nostra dignità, la vostra tranquillità: un'unica cittadinanza che invoca rispetto”. La Santanché nel corso del suo intervento ha fatto riferimento anche alle donne islamiche che indossavano il burqua: “La legge non consente di andare in giro con il volto coperto” ha dichiarato mentre chiedeva ad alcuni agenti delle forze dell'ordine di fermarle. Ha provato pure a fotografarle per presentare un esposto in procura. Al Vigorelli, a conti fatti, si sono ritrovati all'incirca in 500. “Siamo di meno perché tanta gente ha paura”, ha detto il portavoce di viale Jenner, Abdel Hamid Shaari, “alcuni sono senza documenti e altri hanno ricevuto minacce sia in tv, dai politici, che da qualche cittadino. Mentre sfuma l'ipotesi di utilizzare la struttura del “Paolo Pini”, lo stesso Shaari progetta una soluzione definitiva e minaccia: “Veniamo del Medio oriente, siamo nomadi per natura, ma la pazienza finisce”.