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Silvio ambasciatore di Mosca

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"La Nato riprenda il dialogo"

Albina Perri
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Silvio Berlusconi è volato a Corfù dove è in programma il vertice Nato e si è immedesimato nella parte dell'ambasciatore per contro della Russia. Una lunga telefonata con il presidente Dmitry Medvedev e poi il suo resoconto: la Russia vuole tornare a riallacciare i rapporti con la Nato, augurandosi una totale collaborazione dopo le ruggini dell'estate scorsa per il conflitto in Georgia. Riprendere il dialogo - “Sono venuto qui come presidente del G8 per manifestare la volontà di tutti i paesi, e segnatamente della Federazione russa, di riprendere totalmente la collaborazione e lo spirito di Pratica di Mare”, ha dichiarato il Cavaliere una volta giunto nell'isola. Le tensioni di un anno fa “non ci sono più” e l'appuntamento di oggi diventa fondamentale per “andare avanti con conseguenze pratiche importanti”. L'Iran e la corsa al nucleare - Durante il viaggio in aereo il premier ha affrontato diversi argomenti di politica estera, in particolare la crisi iraniana. Secondo il Cavaliere, se l'Iran si dovesse dotare di armi atomiche, Israele reagirebbe preventivamente e ci troveremmo di fronte ad uno “sfascio totale”. “C'è la preoccupazione che l'Iran voglia continuare ad andare verso l'arma nucleare”, ha dichiarato il capo del governo. “Vi lascio immaginare come potrebbe reagire preventivamente Israele. Ne verrebbe fuori uno sfascio assoluto e totale”. La storia di Romolo e Remolo - Ma oltre alla riflessione quasi apocalittica, Berlusconi si è concesso a qualche battuta, ricordando proprio l'incontro di Pratica di Mare del 2002. “Avrei voluto fare il vertice a Roma”, ha ricordato, “poi c'era il problema dei no global e anche esigenze di sicurezza e carattere organizzativo. Per cui ho preferito farlo nella base militare di Pratica di Mare”. Dove inciampò nella celebre gaffe di “Romolo e Remolo”. “Ora vi spiego quello che è successo”, ha continuato Berlusconi rivolgendosi ai cronisti. “Io quando parlo penso già a quello che devo dire dopo. La trasformazione in parole da parte del cervello risente del mio andare troppo avanti e veloce”.

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