Letto per voi/ Repubblica contro Silvio
sfodera pure i giornaletti di parrocchia
La Repubblica è alla frutta. L'ultima del quotidiano è al limite della barzelletta: i giornalisti hanno spulciato tra i giornaletti delle parrocchie per trovare"giudizi taglienti" contro il premier. Tutto d'un tratto diventano opinioni di peso, severe e altisonanti, quelle espresse negli oratori, dietro gli altari, in sacrestia. Sul Corriere di Cesenate, sul Risveglio popolare, su Vita cattolica di Cremona, su la Voce del Logudoro di Ozieri, "che ammonisce", e fulmina il premier. Tutto fa brodo, a sinistra. Ma la lettura dei fogli della domenica cattolica, da parte degli storici mangiapreti, è davvero il colmo. Ecco il testo. "....Altri interrogativi, altrettanto severi, uniti a critiche e a richieste di "chiarezza", adesso emergono anche dalla galassia dei periodici diocesani, una rete di informazione cattolica di base che fa capo ai vescovi locali, formata da 168 testate per oltre un milione di copie diffuse ogni settimana. L'ultimo nato è Vola, il quindicinale della diocesi dell'Aquila presentato lunedì scorso. Tra i giudizi più taglienti quello de il Corriere Cesenate che nell'editoriale "Autorevolezza ricercasi" parla di "clima da basso impero in cui" un premier "si trova nella necessità di dover smentire in pubblico le accuse che provengono da signore di dubbia fama", accuse che "lo pongono in una condizione "sotto ricatto" non accettabile per un Paese che si rispetti. Se ancora di rispetto si può parlare. Speriamo di uscire quanto prima di questa melma. Il puzzo è davvero insopportabile". Il Corriere Cesenate dedica anche una "Lettera aperta a Berlusconi, tra confusione e immoralità", nella quale lo critica perché non fa emergere "la verità", "parla di immondizia, ma non smentisce chiaramente, lascia che le domande fluttuino nella testa dell'opinione pubblica e alla fine, qualsiasi cosa sia successa, tutta questa confusione lascerà negli italiani un'idea di immoralità e di marciume". Al recente richiamo del segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata, La Cittadella di Mantova dedica un editoriale indignato fin dal titolo, "Degrado morale e libertinaggio, bisogna reagire", notando che l'intervento di Crociata ha suscitato "una vasta eco" nel paese. Il Risveglio popolare, del Canavesano, ricorda il "duro attacco di Giuliano Ferrara al premier per le vicende scabrose delle veline e delle escort a Villa Certosa e a Palazzo Grazioli", lamenta che "l'opinione pubblica è disorientata" e per questo si spinge a chiedere "una parola risolutrice" persino al capo dello Stato. E' di "basso profilo la politica italiana in questo momento" lamenta la Voce del Logudoro di Ozieri che ammonisce: chi assume "ruoli di rappresentanza nazionale e internazionale ha l'obbligo morale di rispondere all'opinione pubblica, con una vita il più possibile integerrima e al di sopra di ogni privato festino o quant'altro". Sulla Vita Cattolica di Cremona, il direttore don Vincenzo Rini invoca "chiarezza" e quella "verità che non appare in comportamenti che disprezzano la dignità del corpo e della sessualità". In un altro editoriale si chiede, polemicamente, "Il Re è nudo?". L'Appennino Camerte aderisce, invece, "al disagio espresso da Avvenire" sul caso Berlusconi, "un disagio che sta affiorando, al di fuori di ogni meschino interesse partitico, in altri giornali di diverso orientamento e anche all'interno del collegio episcopale".