Nucleare, accordo Italia-Usa
E l'Iran mette alla prova i 5+1
Secondo il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, i negoziati che si terranno domani a Ginevra fra l'Iran e i 5+1 serviranno soprattutto a '”valutare quanto certi governi intendono dar seguito ai loro slogan di cambiamento”. “I colloqui - ha sottolineato Ahmadinejad - serviranno a mettere alla prova certi Paesi per vedere quanto sono sinceri e impegnati nel rispetto della legge e della giustizia”. Il presidente ha comunque affermato che “l'Iran è pronto a fronteggiare ogni situazione”, compresa dunque una rottura che porti a pesanti sanzioni contro Teheran. “Negli ultimi 30 anni abbiamo imparato a stare in piedi da soli e a voltare ogni situazione a nostro beneficio”, ha affermato Ahmadinejad che si è comunque detto pronto a “costruire con le potenze mondiali un rapporto di amicizia e comprensione”. “I sei Paesi – ha proseguito - sono liberi di adottare le politiche che vogliono. Noi, comunque, non abbiamo intenzione di recare danno". Una delle richieste che l'Iran porrà domani ai 5+1 sarà quello di acquistare da loro, se necessario anche dagli Usa, uranio arricchito a circa il 20 per cento da utilizzare in un reattore per la ricerca medica. Tale richiesta, secondo Ahmadinejad, é volta a “mettere alla prova” la volontà della controparte di creare un clima di fiducia. Il ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, intenzionato a rilanciare in nucleare nel Paese, ha siglato insieme al segretario statunitense all'Energia, Steven Chu, un accordo di cooperazione con l'obiettivo di “istituire un quadro per la collaborazione fra le parti sulla ricerca e lo sviluppo, per migliorare i costi, la sicurezza, il ciclo dei rifiuti e la resistenza alla proliferazione dei sistemi per l'energia nucleare per usi civili”. In base all'accordo alcune compagnie Usa aiuteranno a costruire una serie di impianti in Italia. Tra le società che potrebbero partecipare al progetto vi sono la General Electric e la Westinghouse, controllata Toshiba. La cooperazione prevista nel documento riguarderà soprattutto la progettazione di reattori di nuova generazione, la tecnologia sul nucleare di base, le tecnologie per il trattamento dei rifiuti e la nascita di un comitato di sorveglianza bilaterale che si riunirà ogni anno con il compito di dirigere e visionare l'intero progetto. Scajola ha spiegato che la costruzione degli impianti sarà avviata nel 2013, mentre la produzione partirà intorno al 2018, 2019. Scajola ha ricordato che entro metà febbraio saranno definiti i criteri per la scelta dei siti. A questo proposito il ministro ha ricordato che l'accordo simile stipulato con la Francia "è stato allo studio da molto tempo" e dunque è più avanti, mentre "se saranno interessate le imprese statunitensi, necessariamente arriveranno in un tempo successivo rispetto a febbraio". Nel dettaglio, obiettivo dell'accordo sottoscritto è quello di istituire un quadro per la collaborazione fra le parti su ricerca e sviluppo per migliorare i costi, la sicurezza, il ciclo dei rifiuti e la resistenza alla proliferazione dei sistemi per l'energia nucleare per usi civili. Le aree tecniche di cooperazione includono: progettazione di reattori di nuova generazione con maggiore efficienza, minori costi, migliore sicurezza e resistenza alla proliferazione; combustibili avanzati; ricerca nucleare di base; tecnologie per il trattamento rifiuti, lo stoccaggio e il deposito finale; analisi della sicurezza nucleare. Le forme di cooperazione possono includere lo scambio di scienziati, ingegneri e altri specialisti per tempi e progetti prestabiliti, nonchè lo scambio di informazioni, di materiali e di attrezzature. È previsto anche un comitato di sorveglianza bilaterale che si riunisce una volta l'anno alternativamente negli Stati Uniti e in Italia. Scajola e Chu hanno poi firmato una dichiarazione congiunta per sancire la volontà di collaborare per: incoraggiare la ricerca di opportunità contrattuali per la realizzazione di centrali nucleari; eliminare le barriere alla cooperazione commerciale e industriale bilaterale; promuovere l'assegnazione di appalti nei rispettivi Paesi, basata su meriti commerciali e tecnici; incoraggiare l'adozione del csc; realizzare normative nazionali per un accesso affidabile alle forniture di combustibile nucleare; sviluppare infrastrutture nel campo dell'energia nucleare civile, compresi la formazione e l'addestramento delle risorse umane. Nel corso dell'incontro, infine, i due ministri hanno definito, come ha riferito Scajola al termine dell'incontro, "la convocazione a Roma a fine novembre di incontro tra alti funzionari dei ministeri dell'Energia del G8 allargato al G20 con il compito di definire proposte concrete in merito alla stabilità del prezzo del petrolio sui mercati. Chu - ha riferito Scajola - ha condiviso e dato tutto il suo appoggio all'iniziativa".