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Rosarno, demoliti gli accampamenti

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Maroni: "Situazioni frutto di tolleranza sbagliata"

Eleonora Crisafulli
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«L'immigrato è un essere umano, differente per cultura e tradizione ma comunque da rispettare». È questo il monito di Papa Benedetto XVI in seguito agli episodi di Rosarno.  Nell'Angelus di ieri in piazza san Pietro, il pontefice, con riferimento anche alla strage di cristiani in Egitto, ha ribadito che «la violenza non deve essere mai per nessuno il modo per risolvere le difficoltà. Il problema è anzitutto umano. Invito a guardare il volto dell'altro e a scoprire che egli ha un'anima, una storia e una vita: è una persona e Dio lo ama come ama me». Queste situazioni le abbiamo ereditate e sono frutto di tolleranza sbagliata La responsabilità di «queste situazioni ereditate» sono, secondo il ministro dell'Interno Maroni, «frutto di tolleranza sbagliata, quella tolleranza che negli ultimi dieci anni ha accolto decine di migliaia di clandestini senza fare nulla, che non è intervenuta per rimuovere le condizioni di degrado in cui queste persone si sono trovate - mi riferisco alle autorità locali e territoriali - e che ha determinato il crearsi di comunità così numerose, come quella di Rosarno e non solo, che erano vere e proprie bombe innescate. Noi abbiamo dovuto agire con grande prudenza proprio per evitare che la bomba scoppiasse». Maroni ha spiegato che in tutto ciò «la Bossi-Fini non c'entra niente. Questa legge stabilisce anzi un principio sacrosanto, e cioè che può entrare in Italia solo chi ha un contratto di lavoro. È la legge che noi stiamo applicando, ma che purtroppo spesso viene violata, disapplicata, perché il racket della criminalità riesce a far entrare in Italia clandestinamente queste persone». Infine poiché «la legge si applica e non si può fare diversamente», gli immigrati di Rosarno che le forze di polizia hanno trasferito nei centri di Crotone e Bari, se risulteranno clandestini, verranno espulsi. Da ieri all'alba, su disposizione della prefettura di Reggio Calabria, sono iniziate le demolizioni degli accampamenti che erano occupati dagli immigrati, adesso trasferiti. I cittadini di Rosarno hanno annunciato per oggi una manifestazione «contro l'immagine di città xenofoba, mafiosa e razzista veicolata dai mass media nazionali e da qualche esponente della politica e dell'associazionismo a livello regionale e nazionale». Si legge in una nota che «la Rosarno civile, pulita, accogliente e solidale scenderà in piazza per dire basta contro questo terrorismo mediatico che si alimenta di stereotipi e pregiudizi destituiti di qualsiasi fondamento reale. Dopo che i riflettori si saranno spenti sui fatti di Rosarno chiediamo alle istituzioni locali, regionali e nazionali di farsi carico una volta per tutte della situazione di abbandono istituzionale, mancanza di sicurezza e prospettive di sviluppo vissuta dalla popolazione di questo territorio».

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