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Giallo di Savona, il tabaccaio confessa

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Frequentava la giovane appassionata di videopoker

Eleonora Crisafulli
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È giunto presto alla soluzione il giallo di Savona, grazie alla confessione dell'unico sospettato. Marco Francesco Virgilli, tabaccaio incensurato di 34 anni, ha ammesso di aver assassinato Francesca Bova, la donna di 29 anni trovata venerdì scorso nella cantina del condominio di Borghetto Santa Spirito in cui viveva con i genitori e il figlio di otto mesi. Dopo un lungo interrogatorio in carcere, Virgilli ha confessato davanti al giudice per le indagini preliminari Emilio Fois, ma non è ancora noto il movente del delitto. La giovane potrebbe essere stata uccisa per qualche motivo legato al passatempo del videopoker, praticato assiduamente presso la tabaccheria di cui Virgilli è titolare. La tesi del difensore, Luca Siccardi, è che la ragazza ricattava  il tabaccaio dalla primavera scorsa, chiedendo i soldi per poter giocare ai videopoker. Secondo quanto raccontato da Virgilli, la donna minacciava di uccidere la moglie e le due figlie di 6 e 3 anni . Giovedì scorso l'uomo, spventato ed esausto, si sarebbe recato a casa della vittima portando con sé la pistola che teneva nel negozio. Nella cantina la discussione sarebbe degenerata e l'uomo avrebbe commesso l' “omicidio d'impeto”. A scoprire il cadavere era stato un anziano condomino, sceso in cantina per verificare un guasto all'impianto elettrico. Sul corpo della giovane, scomparsa giorni prima, era stata riscontrata una profonda ferita al cranio, che aveva fatto pensare a una pietra come arma del delitto. Francesca Bova era madre di un bambino di otto mesi e viveva con i genitori nel condominio Gardenia di via Milano. Giovedì pomeriggio era uscita e da allora i genitori non ne avevano avuto più notizia.

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