Cerca
Cerca
+

L'Egitto: "Italia razzista"

default_image

Bossi: "Ma voi i cristiani li fate fuori tutti" La questione Rosarno scivola verso lo scontro di religioni

Eleonora Crisafulli
  • a
  • a
  • a

L'Egitto ce l'ha con l'Italia per come ha trattato i musulmani. Lo Stato africano, in prima linea per la violazione dei diritti umani,  dà agli italiani dei razzisti e avversari dell'Islam. Ora la vicenda Rosarno potrebbe assumere contorni religiosi poco gradevoli. Il ministero degli esteri egiziano ha infatti annunciato una formale protesta per i fatti di Rosarno.  Ha parlato di "campagna di aggressione e violenze subita da arabi immigrati e minoranze arabe e musulmane in Italia" e ha annunciato che chiederà al governo italiano di prendere le misure necessarie per la protezione delle minoranze e degli immigrati". Il Cairo si appella  alla comunità internazionale affinchè intervenga sulla questione della «discriminazione religiosa, razziale e l'odio contro gli stranieri per evitare che questo tipo di incidenti si ripetano in futuro»Che proprio l'Egitto parli di immigrati maltrattati ha del paradossale: che cosa fa, lo Stato africano, per impedire che la propria gente salpi dalle sue coste per venire in Italia a cercare lavoro? Come tutela, l'Egitto, i suoi concittadini? Come tratta i disperati che evidentemente preferiscono, sempre e comunque, venire a rischiare la vita da noi, pur di non rimanere nel continente nero? Alle dichiarazioni del ministro egiziano ribatte Bossi: "Guardate - dice  il leader della Lega conversando con i cronisti in Transatlantico - come trattano i cristiani. Li fanno fuori tutti». «Tranquilli - conclude - non sono quelli i problemi». Le organizzazioni internazionali per i diritti umani, si legge ancora nel comunicato del Cairo, hanno registrato negli ultimi tempi una crescita di questi episodi, in particolar modo di quelli «razzisti», e la condizione di disagio degli immigrati in Italia a causa delle "condizioni di detenzione, della violazione dei loro diritti economici e sociali e della pratica delle espulsioni coatte" Il Cairo si appella quindi alla comunità internazionale affinchè intervenga sulla questione della "discriminazione religiosa, razziale e l'odio contro gli stranieri per evitare che questo tipo di incidenti si ripetano in futuro". Dimentica di dire, l'Egitto, che cosa le stesse organizzazioni dicano di lui: nell'ultimo rapporto di Amnesty International, ad esempio, si parla di "Tortura e altri maltrattamenti come fenomeni sistematici nelle stazioni di polizia, nelle carceri e nei centri di detenzione dell'SSI", giusto per fare un esempio. E sui migranti: "Le forze di sicurezza sono ricorse a un uso eccessivo della forza contro i migranti, tra cui possibili rifugiati e richiedenti asilo, la maggior parte dei quali provenienti dal Sudan ed Eritrea, nel tentativo di attraversare il confine dall'Egitto per raggiungere Israele; 28 persone sono state uccise a colpi d'arma da fuoco e decine sono rimaste ferite. Centinaia di migranti sono stati processati davanti a un tribunale militare per «tentata fuoriuscita illegale dal confine egiziano orientale»; a nessuno di loro è stato concesso di accedere a rappresentanti dell'UNHCR in Egitto per chiedere asilo. Molti migranti, comprese persone provenienti dall'Eritrea e dal Sudan, sono stati rimpatriati forzatamente in Paesi dove erano esposti al rischio di subire gravi violazioni dei diritti umani". Questa mattina il ministro degli Esteri Frattini, aveva detto: "Va colpito il lavoro nero, senza nessuna tolleranza, perché è una vergogna che produce inciviltà ed è un aiuto diretto all'immigrazione clandestina". Amnesty sull'Egitto denuncia un uso eccessivo della forza contro i migranti, tra cui possibili rifugiati e richiedenti asilo, la maggior parte dei quali provenienti dal Sudan ed Eritrea E, ancora, "Quello che è successo a Rosarno - ha detto il titolare della Farnesina - è la violazione palese dei principi di una direttiva europea che io proposi e che il Parlamento europeo approvò. Diceva sanzioni dure contro gli imprenditori che assumono lavoratori in nero e li sfruttano". Insomma, è la considerazione di Frattini, «dopo i fatti di Rosarno si deve voltare pagina: il profitto non può portare alla mortificazione della dignità di migliaia di esseri umani. Lo ripeto, chi assume in nero deve essere punito. Prima di tutto nel portafoglio". Nonostante il trambusto degli ultimi giorni, non si è fermata a Rosarno la lotta alla ‘ndrangheta. Questa mattina diciassette ordinanze di custodia cautelare contro presunti affiliati alla cosca Bellocco sono stati eseguiti dalla squadra mobile di Reggio Calabria. L'operazione, che non ha alcuna relazione congli episodi dei giorni scorsi, è stata condotta in collaborazione con la squadra mobile di Bologna ed è il seguito di un'indagine della polizia che nel luglio scorso aveva portato all'esecuzione di alcuni fermi nei confronti di affiliati all''ndrangheta attivi a Bologna e in altri centri dell'Emilia Romagna. Oltre agli arresti per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso, è stato eseguito un sequestro di beni per alcune centinaia di migliaia di euro.

Dai blog