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Mebo, il procione che doveva essere ucciso

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Salvo grazie ai volontari della Lav, ha trovato ospitalità in un centro del Wwf

Eleonora Crisafulli
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Abbandonato lungo la superstrada Merano-Bolzano, il procione Mebo ha finalmente trovato ospitalità presso un centro di recupero della fauna selvatica in Toscana, specializzato nell'accoglienza di animali alloctoni. I procioni, infatti, non sono animali caratteristici del nostro Paese: quelli presenti sul territorio sono stati introdotti, in maniera più o meno fraudolenta, con conseguenze negative per la biodiversità. Acquistando cuccioli di procione, non solo vengono messi a rischio gli equilibri ecologici del territorio, ma spesso la situazione si complica anche per i piccoli orsetti che, una volta cresciuti, vengono abbandonati perché difficili da gestire. Stessa sorte è toccata a Mebo che, ad ottobre scorso, è stato ritrovato lungo la Merano-Bolzano e preso in consegna dalle guardie provinciali che hanno provveduto a sistemarlo presso il canile Sill di Bolzano. Quando sembrava che tutti se ne fossero dimenticati, presso l'ufficio caccia della provincia si iniziò a ipotizzare la sua uccisione. Un atto del tutto illegittimo che, se compiuto, avrebbe comportato la violazione dell'art 544 del codice penale, con gravi conseguenze per il responsabile. Fortunatamente la voce è giunta anche ai volontari della Lega Anti Vivisezione bolzanina, che si sono immediatamente attivati per la sistemazione di Mebo presso una struttura adeguata. La prima a farsi avanti è stato il centro gestito dal Wwf in provincia di Grosseto, che ospita già 11 procioni. Ora Mebo, dopo essere stato sottoposto ad opportune visite e vaccinazioni, vive in un recinto di circa 60 metri quadri in compagnia di una volpe. Il prossimo obiettivo è infatti quello di reintrodurlo, con le dovute accortezze, alla vita selvatica. Tra qualche giorno sarà sistemato in un recinto molto più grande in compagnia di altri suoi simili e, infine, nel recinto definitivo che comprende anche zone completamente selvatiche attraversate da un torrente. I volontari sono soddisfatti, ma si può fare di più: “Ora speriamo che i cittadini facciano ancora un piccolo sforzo versando un contributo utile ad apportare le necessarie modifiche al recinto che ospiterà definitivamente Mebo”. Chiunque volesse, può versare il contributo sul conto corrente della Delegazione Lav di Bolzano, presso la Cassa Rurale di Bolzano, agenzia di Piazza delle Erbe, codice IBAN: IT92J0808111610000306210252.

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