De Benedetti sconfortato
"L'Italia non conta più nulla"
Roma - Il presidente di Cir e del gruppo editoriale l'Espresso,Carlo De Benedetti, durante un convegno dell'Aspen “Italia, Europa e Israelecome costruire una partnership privilegiata”, in corso a Roma, rivolge alnostro Paese una critica severa e grave. "Dobbiamo fare un piccolo atto diumiltà e prendere atto del fatto che non contiamo più nulla. L'Italia è unpaese che è stato cancellato dagli schermi radar del mondo. Con l'eccezione delnostro passato, se arrivasse uno tsunami e non ci fosse più l'Italia, nessunose ne accorgerebbe". Parole forti, frasi che pesano come macigni. Ungiudizio critico quello di De benedetti, rivolto in primis alla classe politicama anche ai cittadini italiani: "Recentemente sono stato negli Stati Unitie per la prima volta da anni nessuno mi ha chiesto nulla su cosa accade nelnostro Paese". Ma quali sono le cause di questo arretramentointernazionale? Di chi sono le responsabilità? Per il presidente dell'Espresso ilnostro degrado deriva "un po' dall'allargamento del mondo e un po' dalfatto che nessuno, nè Confindustria, nè i sindacati, nè i governi si è posto ilproblema di cosa l'Italia vuole fare da grande in un mondo che è cambiato".L'unica speranza che l'Italia ha di poter proporre una risposta concreta e vincentea questo problema è sfruttare la "sponda Sud del Mediterraneo"."Abbiamo” ha proseguito De Benedetti, “una sponda naturale che è il Suddel Mediterraneo dove potremmo esportare conoscenze, tecnologie cultura. Per lenostre imprese, per lo più medio-piccole, la Cina e l'India sono paesi lontani e costosi. Noiabbiamo una Cina vicina: il Sud del Mediterraneo, a partire da Israele". Eproprio la partnership Italia – Israele è particolarmente ben vista dalpresidente Cir: “Israele è un paese dal quale possiamo imparare molto” e i cuiimprenditori guardano a noi "soprattutto dal punto di vista del marketinge del management perché ci trovano simpatici". La simpatia e l'intraprendenzadegli italiani uniti all'eccellenza tecnologica degli israeliani potrebbeessere, per De Benedetti, " una buona combinazione".