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Partono le prime tre class action contro la Pa

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Il Codacons denuncia sanità, scuola e sicurezza

Michela Ravalico
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Da oggi entra in vigore la class action contro la pubblica amministrazione. Il Codacons è già pronto a sferrare il primo attacco e notificherà tre azioni collettive contro altrettante amministrazioni statali. Nel mirino dell'associazione dei consumatori sono finiti, in particolare, la sanità, la sicurezza e la scuola. Con la prima azione si chiede il blocco del pagamento dei vaccini contro il virus H1N1. Con la seconda si chiederà di mettere in sicurezza le aree a rischio frana in nove Comuni dichiarati a rischio. L'ultima avrà l'obiettivo di far risarcire le famiglie i cui ragazzi sono costretti a studiare in classi troppo affollate. Salute - Come è spiegato dettagliatamente nel comunicato del Codacons, "Con la prima class action si chiede al Ministero della salute, al Ministero dell'Economia e al Direttore Generale della sanità Fabrizio Oleari di risolvere subito il contratto con le industrie farmaceutiche relativo alla fornitura di vaccini contro l'Influenza A per il nostro paese. L'azione mira a far ottenere agli utenti del SSN (oltre 60 milioni di cittadini) i soldi già pagati dall'Italia per l'acquisto di 24 milioni di dosi del vaccino, soldi che rappresentano una spreco immane vista la scarsa adesione alla vaccinazione e l'allarme legato al virus H1N1 che fin dall'origine, non sussistendo i presupposti di una "pandemia" come definita dall'OMS, era del tutto infondato ed esagerato. Il risarcimento è pari ai 186 milioni di euro spesi per l'acquisto dei vaccini inutilizzati e corrispondente alla somma della frazione di spettanza per ciascuno degli iscritti al SSN (fonte Istat: 60.067.070 persone) dell'importo di 3 euro circa, oltre a 50 euro di risarcimento "simbolico' per ogni iscritto, per un totale di oltre 9,3 miliardi di euro. Sicurezza- Con la seconda class action si chiede al responsabile del Dipartimento della Protezione Civile, ai Sindaci, alle Province e alle Regioni interessate di mettere in sicurezza, entro 90 giorni, alcune zone a rischio frana già individuate dalle pubbliche autorità (Roccaraso, Noli, Civitanova del Sannio, Erice, AciCastello, Santa Marinella, Mandatorriccio, San Lorenzo Maggiore, Gavazzana), e di disporre un risarcimento in favore degli abitanti di questi comuni a rischio, per i pericoli corsi ancora oggi a causa del dissesto del proprio territorio. La misura del risarcimento stimata dal Codacons è pari a 100.000 euro a famiglia, e i cittadini interessati sono oltre 75.000, per un totale di circa 7,5 miliardi di euro, oltre ai costi sostenuti per "mettere in sicurezza' da soli la propria casa Scuola -  Con la terza azione collettiva si chiederà - decorsi i 90 giorni dalla diffida notificata oggi - al Tar del Lazio di ordinare al Ministero della Pubblica istruzione e ai 20 Direttori scolastici regionali di rispettare il limite previsto dalle leggi vigenti di 25 alunni per aula. I genitori degli studenti costretti a fare lezioni in classi sovraffollate e dove il numero di alunni supera le 25 unità, così come i docenti, possono aderire alla class action e chiedere un risarcimento che il Codacons stima in 250 euro a studente. Class Action nel mondo - In Italia l'azione collettiva è una novità dell'ultimo anno. La class action contro aziende private è entrata in vigore il primo luglio 2009; solo da ieri è in vigore quella contro la pubblica amministrazione. In America, invece, sono già stati fatti dei film come l'arcinoto Erin Brokovich. La protagonista (interpretata da Julia Roberts) è la segretaria precaria di uno studio legale e madre trentenne di tre figliolini, che spinta da curiosità e senso della giustizia indaga sulla Pacific Gas and Electric Company che ha contaminato le falde acquifere di una cittadina californiana, provocando tumori ai residenti. Sostenuta dal suo principale, vince la battaglia legale, ottenendo per i 260 querelanti indennizzi per 333 milioni di dollari (più un assegno di 2 milioni per sé).

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