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Padova, no stanza a studenti leghisti

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È polemica, ma lo studente spiega che è uno scherzo

Monica Rizzello
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Da qualche giorno a Padova sul muro della sede del Consiglio di quartiere 1, vicino alla facoltà di Lettere è stato apposto un cartello, che offre ad uno studente «una stanza singola in un appartamento misto» dotata di ogni comfort, lavastoviglie e parcheggio sotto casa compresi, a patto che questi non sia un leghista: «No Lega!!!» recita testualmente il cartello, sotto l'indicazione telefonica dei tre studenti pronti ad offrire l'alloggio. Uno degli inquilini spiega le ragioni dell'ostracismo nei confronti del partito di Umberto Bossi: «diciamo che è un pò una provocazione - dice la studentessa - ma nel nostro appartamento abitano due ragazzi pugliesi, quindi, si può ben capire». «Naturalmente una convivenza è sempre possibile - si affretta ad aggiungere - noi non discriminiamo nessuno». L'iniziativa non è piaciuta al segretario provinciale padovano della Lega, Maurizio Conte, che sottolinea il clima di intolleranza nei confronti del Carroccio che a suo dire si respira da anni nell'ateneo. «Non mi sento di puntare il dito contro questi ragazzi - commenta - non mi stupisco però che una cosa del genere possa arrivare dal mondo dell'Universita». «Un grave caso di razzismo e di discriminazione contro noi leghisti, frutto di una campagna di odio e di falsità che si sta facendo sempre più pesante con l'approssimarsi delle elezioni». Questo il commento della Parlamentare Europea della Lega Nord, Mara Bizzotto, sul caso dell'annuncio immobiliare comparso a Padova in cui si rifiuta l'affitto agli studenti leghisti. «E queste sarebbero le anime belle di cui parla la sinistra? - si chiede l'onorevole Bizzotto - Gli autori di quell'annuncio dovrebbero vergognarsi, sono loro i veri razzisti che vorrebbero “una caccia al leghista”. Il loro comportamento da “fasciti rossi”, alimentato dal brodo di cultura di una certa sinistra, offende, discrima e umilia il 30% del popolo Veneto che vota Lega». «Di fronte a casi come questi, è doveroso reagire e non stare in silenzio - conclude Mara Bizzotto - Ho già contattato i responsabili nazionali dei Giovani e degli Universitari della Lega e ho lanciato loro una proposta: organizziamo una bella manifestazione sotto la casa di questi razzisti rossi per dimostrare, in primo luogo, che non accettiamo nessun tipo di sopruso o discriminazione e, in secondo luogo, che il popolo veneto sta dalla nostra parte contro i seminatori d'odio di certa sinistra». L'annuncio ha sollevato le polemiche, ma involontariamente: «Solo uno sfottò, una presa in giro di un altro volantino che teniamo appeso in camera» spiega Mattia, origini pugliesi e studente di ingegneria a Padova, che fa un gran sorriso davanti al polverone sollevato da un annuncio affisso vicino all'Università che offre una stanza ma riporta la scritta «No Lega». Nel volantino ci sono i numeri di cellulare dei tre studenti che offrono «una stanza singola in appartamento misto» a 282 euro al mese tutto compreso; tra i tre c'è quello di Mattia. «Premesso che non l'ho scritto io l'annuncio, tutto nasce come uno scherzo in risposta a un altro vecchio annuncio che abbiamo in casa. Nel volantino è offerto un posto letto solo a “maschi del triveneto” nella zona Ospedale. Quello nostro è uno sfottò nella speranza di trovare persone spiritose. Dietro non c'è nessuna strumentalizzazione politica. Io, come le altre persone che sono in casa, conosco ragazzi vicini alla Lega. Loro hanno le loro idee, ma questo non significa che li evito. Mi pare che si degeneri quando si accosta l'iniziativa dell'annuncio a questioni diverse dal puro atto del voler riderci sopra. Anzi, penso che tra noi ci faremo una gran risata». Nell'abitazione, situata poco lontano da Prato della Valle, abitano Mattia, un altro ragazzo e due ragazze. In tre sono studenti, mentre uno lavora. «Certo tra noi parliamo di politica - aggiunge - siamo giovani». Anche la puntualizzazione che nell'appartamento ci sono due pugliesi, secondo Mattia non è niente di più che un «ironico avvertimento»: «forse qualcuno della Lega avrebbe potuto avere da ridire..» sottolinea con un sorriso, ribadendo più volte il concetto della «risposta scherzosa» a un annuncio di stampo opposto con richiamo esplicito al «maschio nostrano». «Sono a Padova da qualche anno - aggiunge - e il clima è cambiato nei rapporti di molti con i meridionali. È finito il tempo dei “terroni” adesso l'attenzione e tutta proiettata sugli extracomunitari che effettivamente sono tanti, almeno da quello che si vede in giro. Certo, anche tra studenti però se si affrontano questioni legate al lavoro e al futuro una certa diversità di giudizio riguardo alle persone che vengono dal sud ancora si coglie».

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