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"Cuffaro ha agevolato la mafia"

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Condannato in appello a 7 anni di reclusione, l'ex presidente della Regione Sicilia si dimette

Eleonora Crisafulli
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Salvatore Cuffaro, ex presidente della Regione Sicilia e attuale senatore dell'Udc, è stato condannato in appello a 7 anni di reclusione per favoreggiamento aggravato dall'avere agevolato Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio. In primo grado i giudici avevano escluso la sussistenza dell'aggravante mafiosa e avevano condannato il politico a 5 anni di reclusione. Ma la Corte d'appello di Palermo ha riconosciuto l'aggravante chiesta dalla Procura Generale, aggravando la condanna per “Totò vasa vasa”, chiamato così per la sua abitudine a salutare tutti con due baci. Scatta adesso per il siciliano anche l'interdizione dai pubblici uffici, che finora non era stata applicata, vista la conferma del giudizio in appello. ista la conferma del giudizio in appello, scatta adesso per il siciliano anche l'interdizione dai pubblici uffici, che finora non era stata applicata. La sentenza è stata emessa nell'aula bunker del carcere Guagliarelli di Palermo, nel processo alle cosiddette “talpe” della Dda di Palermo. Le dimissioni - Così Cuffaro ha commentato la decisione dei giudici: «L'avevo già detto e lo ripeto rispetterò la sentenza con grande serenità. So di non aver mai voluto favorire la mafia e di essere culturalmente avverso a questa piaga, come la sentenza di primo grado aveva riconosciuto. Prendo atto però della sentenza della corte di appello. In conseguenza di ciò lascio ogni incarico di partito. Mi dedicherò, con la serenità che la Madonna mi aiuterà ad avere, alla mia famiglia e a difendermi nel processo, fiducioso in un esito di giustizia». Per il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa le dimissioni di Cuffaro «sul piano politico più eloquenti di ogni nostra parola. Sul piano personale è per noi il momento dell'affetto e della vicinanza a lui e alla sua famiglia».

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