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Mafia, sequestrati beni per 550 milioni di euro

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Colpito imprenditore agrigentino di Palermo

francesca Belotti
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La Direzione Investigativa Antimafia e il Gico della Guardia di Finanza di Palermo hanno sequestrato il patrimonio aziendale, societario e personale di un imprenditore agrigentino, condannato, con sentenza definitiva, per associazione mafiosa. Il provvedimento, che ha portato al sequestro di beni per un valore che supera i 550 milioni di euro, è stato adottato dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Agrigento, su proposta del direttore della Dia e della Dda di Palermo. L'imprenditore agrigentino colpito dal provvedimento di sequestro è Rosario Cascio, 75 anni, di Santa Margherita Belice già condannato, in via definitiva, per associazione mafiosa in seguito al processo scaturito dalle accuse del pentito Angelo Siino. Cascio, che è residente a Patanna, in provincia di Trapani, viene considerato dagli inquirenti uno dei “cassieri” del boss latitante Matteo Messina Denaro. Secondo gli investigatori l'uomo, proprietario di diversi impianti per la lavorazione del calcestruzzo, sarebbe a capo di una vera e propria holding mafiosa che era già stata colpita un anno fa da un altro provvedimento di sequestro di beni per un valore complessivo di 400 milioni di euro.

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