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Prodi sindaco di Bologna? "No grazie"

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L'ex presidente del consiglio respinge l'invito a candidarsi dopo le dimissioni di Delbono.

Michela Ravalico
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Romano Prodi non ha intenzione di scendere in campo per Bologna. «Non sto cambiando idea», ha risposto seccamente l'ex premier ai cronisti che l'aspettavano sotto casa sua, a Bologna, a proposito dei tanti inviti rivoltigli dal mondo politico per una sua possibile candidatura a sindaco del capoluogo emiliano. A chi gli chiedeva se ha intenzione di fare un gesto d'amore per la città, Prodi ha risposto: «Segnali d'amore se ne possono dare in tanti modi. Non è questione di sacrificio personale, bisogna vedere quale ha più effetto». Secondo Prodi, quando si tratta di decisioni politiche è necessario «guardare razionalmente cosa è meglio: meglio per se stessi, per la città e per la comunità in cui si vive, per la coerenza delle proprie azioni». «Il giudizio -ha sottolineato- è sempre complesso e l'amore è il più complesso di tutti i sentimenti. Non c'è un atto d'amore che non guardi in viso l'amata». Nessun incontro in agenda con il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, che nel pomeriggio di lunedì interverrà alla direzione del partito. "Non è in programma alcun incontro", ha chiarito Prodi. L'ex premier ha anche spiegato che le attestazioni di stima «fanno piacere». «Naturalmente -ha però osservato- si fanno vedere quelli che fanno atto di stima e non di disistima. Quindi uno non deve mai illudersi che sia un fatto corale e totale. Gli atti di stima fanno piacere, ma fanno pensare che non bisogna credere che sia espressione di tutti». Prodi si è giustificato anche per non aver dato un annuncio ufficiale sulla decisione di non candidarsi. «Io non ho comunicato nulla ai vertici del partito perchè non c'erano richieste ufficiali come succede in questi casi. Le cose uno le deve decidere con la propria coscienza e basta».

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