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Manager in affitto: professione più richiesta in tempi di crisi

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A metà strada fra il consulente e il dirigente

francesca Belotti
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Tempi di crisi? Arriva il Temporary  Manager, per i non anglofoni il “manager in affitto”. E' a metà strada fra il consulente e il dirigente, una professione in crescita. Il Temporary Manager è, infatti, una figura altamente qualificata e motivata a cui si affida la gestione di un'impresa o di una sua parte, al fine di garantire continuità all'organizzazione, accrescendone le competenze manageriali, e risolvendone al contempo alcuni momenti critici, sia negativi, come i tagli, riassestamento economico e finanziario, che positivi, come può essere la crescita, sviluppo di nuovi business. Ovviamente, per lavorare al meglio, al manager vanno conferiti adeguati deleghe e poteri. Un buon Temporary manager deve coniugare elevata competenza specifica sui problemi aziendali, ottime caratteristiche personali e motivazioni a ricercare in ogni incarico una nuova sfida, rapidità di analisi e di valutazione, unite alla capacità di definire rapidamente piani operativi vincenti, attitudine a creare rapidamente un ambiente di lavoro motivante, capacità di trasmettere know how ed esperienza, capacità di project management e di problem solving, leadership e capacità di coaching. Il manager in affitto, può rivelarsi una soluzione conveniente ed efficace, anche e soprattutto nella congiuntura negativa. Secondo quanto emerso da un'Indagine sul tema svolta nel 2007 da Gidp/HRDA l'85,96% dei direttori risorse umane conosce il Temporary management e l'idea più diffusa che hanno i direttori è che sia un servizio alle aziende, di un'azienda specializzata nel campo, che mette a disposizione dell'impresa che lo richiede, un manager per un periodo definito. Il 42,11% dei manager in realtà conosce anche le società specializzate nel temporary management.

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