Torino, sgozzato a 15 anni: la polizia arresta due fratelli romeni
L'omicidio avvenuto sabato pomeriggio
Due fratelli romeni, di 17 e 26 anni, sono stati fermati dalla squadra mobile di Torino per l'omicidio di George Munteanu. Sono considerati gli autori dell'aggressione in cui, sabato pomeriggio a Torino, hanno ucciso il quindicenne romeno con una coltellata alla gola. I due sono stati bloccati in una abitazione di Nichelino. Lacrime per George Lacrime, preghiere e mazzi di fiori, a Torino, per il giovane romeno ucciso in strada nel quartiere di Borgo Vittoria. Il giorno dopo la tragedia in cui il quindicenne ha perso la vita, sgozzato per una sigaretta negata, è quello del dolore per parenti e amici. E, intanto, è caccia all'assassino: gli investigatori della squadra mobile, che sperano di trovare tracce biologiche dell'aggressore sui vestiti della vittima, hanno continuato per tutta la giornata a confrontare le testimonianze raccolte. Si cerca un giovane, forse anche lui romeno, di qualche anno più grande della vittima. Alcuni passanti lo hanno visto circondare la vittima, nei giardini pubblici di via Vibò, e poi sparire nel nulla. Per George M., questo il nome del giovane morto, non c'è stato nulla da fare. «È una morte assurda», gridano ora gli amici del quartiere, che si sono dati appuntamento in via Vibò per l'ultimo saluto al ragazzo. Attaccate a un palo della luce ci sono le sciarpe della Juventus e della Dinamo Bucarest, le squadre del cuore del quindicenne. Poco più in là, in mezzo a una aiuola, sono stesi due lenzuoli. Sul primo c'è scritto «ciao angelo, per sempre», mentre su quello accanto è disegnato un grosso cuore blu attorno al nome Giorgino. Un altro striscione - «ma un cuore con le ali lo hai avuto solo tu» - compare anche nella vicina via Breglio, sotto l'abitazione della vittima, dove la mamma Elena si è chiusa nel suo dolore. «Era davvero un bravo ragazzo, un giovane tranquillo e spensierato», dicono di lui alcuni vicini di casa. «Andava a scuola, voleva fare il grafico, e frequentava la parrocchia - continuano - non aveva mai dato problemi alla sua famiglia. Non riusciamo a credere che se ne sia andato così, per una sigaretta. Il nostro - sottolineano - è un quartiere di periferia, con tanti problemi, ma non siamo il terzo mondo. Speriamo che prendano presto l'assassino». Al momento, però, di lui non ci sono tracce. E la rabbia cresce nelle vie attorno al luogo dell'aggressione. Nel tardo pomeriggio una folla arrabbiata, 200 giovani e quasi altrettanti curiosi, si è formata davanti a un bar, dove le forze dell'ordine sono intervenute per una rissa. «Hanno preso l'assassino», «è lì, presto correte», è stato il tam tam che si è sparso tra gli amici di George. Ma era un falso allarme. Dopo un'ora di tensione, pianti e qualche malore - sono arrivate due ambulanze - è tornato solo il dolore e l'attesa «che si faccia giustizia».