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Foibe, oggi il Giorno del Ricordo

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Napolitano: "Rinnovare l'impegno comune della vicinanza e della solidarietà, contro l'oblio e la rimozione"

Eleonora Crisafulli
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«Rinnovare l'impegno comune del ricordo, della vicinanza, della solidarietà; contro l'oblio e anche contro forme di rimozione diplomatica che hanno pesato nel passato e che hanno causato tante sofferenze». Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, inizia le celebrazioni al Quirinale del “Giorno del Ricordo” dedicato alla tragedia delle foibe. Coltivare tutte le memorie - Il capo dello Stato sollecita «l'esigenza che un capitolo così originale e specifico della cultura e della storia non solo italiana ma europea sia non semplicemente riconosciuto, ma acquisito come patrimonio comune nelle nuove Slovenia e Croazia, che con l'Italia si incontrano oggi in una Unione Europea portatrice di rispetto delle diversità e di spirito della convivenza fra etnie, culture e lingue già fecondamente convissute nel passato». Contro l'oblio e anche contro forme di rimozione diplomatica che hanno pesato nel passato e che hanno causato tante sofferenzePer Napolitano, il paese ha la necessità e il dovere di «coltivare tutte le memorie, in vista del 150esimo anniversario dell'Italia unita ed in un rinnovato impegno a costruire quell'Europa, sempre più rappresentativa delle sue molteplici tradizioni e sempre più saldamente integrata, di cui c'è bisogno nel mondo globalizzato di oggi e di domani». La giornata del ricordo, istituita nel 2004 dal Parlamento nell'anniversario della firma del Trattato di pace tra l'Italia e le potenze alleate, offre «l'occasione per riflettere anche su quale sia stata l'esperienza storica, civile e politica, degli italiani della costa orientale dell'Adriatico, dei giuliani, fiumani e dalmati, di lingua italiana». Solidarietà - Il presidente della Repubblica chiede poi «equanimità da parte di tutti coloro che intervengono con loro scritti per ricostruire la storia di vicende così dolorose», sottolineando la vicinanza «con quanti vissero la tragedia della guerra, delle foibe, dell'esodo: siamo accanto a loro e ai loro famigliari, accanto alle famiglie delle vittime innocenti di orribili persecuzioni e massacri». Nel Salone delle Feste, con il capo dello Stato presenti anche il presidente della Camera Gianfranco Fini, il vicepresidente del Senato Domenico Nania, il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e i ministri della Difesa Ignazio La Russa e dell'Interno Roberto Maroni e Piero Fassino per il Partito democratico.

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