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Italia, Pil crolla del 4,9% nel 2009

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Il peggior risultato dal 1971

Michela Ravalico
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L'Italia ha chiuso il 2009 con un Pil in calo del 4,9% sul 2008. E' il peggior risultato economico dal 1971. I dati, diffusi in via preliminare venerdì dall'Istat, sono destagionalizzati e corretti per i giorni lavorativi. L'ultima stima governativa, confermata con il Programma di stabilità, indicava un Pil in calo del 4,8%. Male i dati anche per il quarto trimestre del 2009. Da ottobre a dicembre, infatti, il Pil è diminuito dello 0,2% rispetto al terzo trimestre e ha segnato -2,8% rispetto al quarto trimestre del 2008. Sul Pil del quarto trimestre - spiega l'Istat - ha pesato il calo dell'industria. La diminuzione congiunturale del Pil nel quarto trimestre ''è il risultato di una diminuzione del valore aggiunto dell'industria, di una sostanziale stazionarieta' del valore aggiunto dei servizi e di un aumento del valore aggiunto dell'agricoltura''.  Le critiche - «Bisogna fare una manovra economica, sollecitare di più l'economia e affrontare con più determinazione la situazione e non continuare a parlare di altro (processo breve e cose del genere)». È questo l'invito che il segretario del Pd Pierluigi Bersani rivolge al governo nel giorno in cui sono stati resi noti i dati negativi sul Pil italiano. Per il leader del Partito democratico non sono una sorpresa: «Purtroppo in questi venti mesi abbiamo avuto una narrazione sbagliata. Noi dicevamo dall'inizio che la crisi era seria, lunga, che bisognava reagire, mettendo il paese di fronte al problema, facendo delle politiche più efficaci. Il governo ha raccontato che la crisi sarebbe stata finanziaria ma non avrebbe inciso sull'economia reale; poi ha detto che era psicologica, poi anche che ce l'avevamo alle spalle e quindi che stavamo meglio di altri. E così ci siamo disarmati. Abbiamo fatto un pò di ammortizzatori». A proposito dell'andamento reale dell'economia, Bersani ha osservato: «il Pil è andato troppo giù, la produzione industriale troppo giù, i consumi troppo più giù che in altri paesi, l'inflazione sta andando più su, più in alto che in altri paesi europei. C'è qualcosa che non gira. Penso che il governo debba rendersi conto meglio di prima che quello che è stato fatto fin qui assolutamente non basta». Dal governo - "Non si può prevedere un andamento negativo del Pil nel momento in cui è partita la ripresa del commercio globale" ha detto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. "Certo non sappiamo come si distribuisce nel mondo - ha aggiunto parlando con i giornalisti - ma ci sono tutte le condizioni di crescita di cui anche l'economia italiana beneficerà: vedremo in che misura". "Mi sento di confermare le attese di una crescita - ha sottolineato Sacconi - la misura di questa crescita dipenderà da circostanze anche in parte indipendenti da noi".

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