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Salta la Protezione Spa

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Stop al decreto per trasformare l'ente guidato da Guido Bertolaso in una società per azioni. Bossi e Letta d'accordo. Plauso anche dall'opposizione

Albina Perri
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Alla fine la Protezione Civile resta pubblica. Il governo, per voce di Gianni Letta, ha deciso di stralciare dal decreto emergenze il capitolo riguardante la trasformazione della Protezione civile in una società per azioni. Lunedì mattina persino Umberto Bossi, dopo il coro di no dall'opposizione, ha dichiarato: «Abbiamo una bella Protezione civile con migliaia di persone. Non deve diventare una Spa, non deve sparire». Il leader della Lega ha anche dato ragione al collega Giulio Tremonti, che " già tempo fa aveva avvisato di non andare in quella direzione e aveva ragione perchè in quel modo non hai nessun controllo e poi nascono i pasticci». «In politica - ha concluso Bossi - i controlli ci devono essere». Soddisfatto Dario Franceschini, capogruppo Pd alla Camera. Lo stralcio dell'articolo 16 del maxi emendamento che doveva trasformare la Protezione civile in Spa "è una vittoria dell'opposizione ed è una vittoria delle esigenze di trasparenza oggi necessarie". Sarà lo stesso Guido Bertolaso a illustrare in commissione Ambiente alla Camera il provvedimento sulla Protezione civile che comincia martedì il suo iter a Montecitorio. La commissione Ambiente della Camera si riunirà alle 10.30 per la discussione generale e alle 12 scadrà il termine per gli emendamenti che saranno votati in giornata. Bertolaso e i festini: non c'entro - Lui, con festini e tangenti, non c'entra. Bertolaso ha ribadito di non conoscere Monica, e di aver avuto da Francesca solo massaggi  «regolari». Monica, la giovane brasiliana sospettata di avere avuto rapporti sessuali con Bertolaso nel Salaria Sport Village di Anemone, avrebbe fatto alcune ammissioni. E dalle intercettazioni si capisce che è stata "assoldata" per trascorrere un paio di ore da sola con Bertolaso tra saune e bagni turchi. Ma lui nega. «Non conosco questa signora, né ci sono stati mai con lei appuntamenti di qualsiasi genere», ha detto Bertolaso replicando a questa indiscrezione, come riferisce il suo avvocato Dinacci. Il quale aggiunge che «se qualcuno ha reso diverse dichiarazioni davanti all'autorità giudiziaria, fermo restando la massima fiducia nella magistratura, se ne assumerà la responsabilità». Alcuni degli interventi che ho realizzato... sarei stato lieto di concluderli con il Presidente Prodi" cosa che fu impedita dalle risse del governo di centrosinistra. Tra oggi e domani è attesa la decisione del gip di Firenze Rosario Lupo sulle istanze di scarcerazione presentate dagli indagati dopo i loro interrogatori: solo Balducci e Della Giovampaola hanno ribattuto alle accuse, mentre Anemone e De Santis (quest'ultimo recluso a Milano, gli altri tutti a Roma) si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Oggi il gip dovrebbe acquisire il parere dei pubblici ministeri e quindi pronunciarsi sul punto. I tre indagati detenuti a Roma sono usciti dall'isolamento. Alcuni, come Balducci, hanno incontrato i propri difensori e fornito indicazioni per l'acquisizione di documenti da loro ritenuti utili per la difesa. Gli avvocati stanno predisponendo memorie difensive e nuove istanze di scarcerazione da presentare al Tribunale del riesame. Ma quale? Non è ancora chiaro, infatti, quale ufficio giudiziario diventerà titolare dell'inchiesta. Le risposte a Repubblica - Intanto Guido Bertolaso ha risposto alle dieci domande postegli da Eugenio Scalfari su Repubblica. In una lettera al quotidiano replica anche all'accusa implicita di essere uomo del governo Berlusconi più che dello Stato. Se il suo operato ha aumentato il consenso del governo Berlusconi, dice Bertolaso, non è colpa sua: avrebbe fatto altrettanto con il governo Prodi. E non è colpa sua se Berlusconi è "l'unico collante" del centrosinistra. "Ripeto di essere un servitore dello Stato" scrive il capo della Protezione civile. "Il che non vuol dire che non sia al servizio del Governo... Se la Sua vera domanda è: "Si è reso conto che il suo operare ha creato situazioni che possono aver contribuito al consenso nel Paese dell'attuale Presidente del Consiglio?" rispondo di essermene accorto". Ma "ho già detto che alcuni degli interventi che ho realizzato... sarei stato lieto di concluderli con il Presidente Prodi" cosa che fu impedita dalle risse del governo di centrosinistra. è un problema del centro sinistra italiano, non dello Stato, non riuscire a fare a meno di questo Presidente "Spiacente, ma non è un mio problema considerare che per "Stato" si deve intendere "l'Italia senza Berlusconi"" afferma Bertolaso; "è un problema del centro sinistra italiano, non dello Stato, non riuscire a fare a meno di questo Presidente", Berlusconi, perché‚ "unico collante buono a tenere insieme forze politiche che, quando non trovano accordo su questo comune bersaglio, danno regolarmente vita alla fiera del fuoco amico". Quanto all'incompatibilità "assoluta" di cui scriveva Scalfari fra la carica di sottosegretario di Stato e quella di direttore del Dipartimento della Protezione civile, Bertolaso replica: "Mi sono battuto sempre perché‚ la competenza della Protezione Civile fosse propria del Presidente del Consiglio" per evitare che nei momenti di crisi un ministro si trovasse a coordinare altri ministri.

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