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Decreto emergenze, salta lo "scudo"

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Niente tasse per le zone colpite da calamità. Domani il voto alla Camera

Michela Ravalico
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Mentre non si placa la tempesta sugli uomini della Protezione civile, travolti dall'inchiesta per corruzione sui lavori per il G8 alla Maddalena e non solo, mercoledì andrà in aula il decreto emergenze che avrebbe dovuto ristabilire i poteri dell'ente guidato da Guido Bertoloso. Da lunedì sera è ufficiale il dietrofront sulla trasformazione della Protezione  civile in Spa. E' stato proprio Gianni Letta, principale sponsor di Bertolaso e del progetto di una Protezione civile privata, ad annunciare il cambio di rotta. Martedì mattina, in un'audizione nella Commissione ambiente alla Camera, Bertolaso pure ha confermato che l'articolo 16 del decreto legge che prevede la trasformazione in spa della Protezione Civile verrà espunto. Ma sono molte le novità previste: Croce Rossa- Per esempio la Croce Rossa, che in base al primo progetto sarebbe dovuta passare sotto il controllo della nuova Protezione spa, rimarrà indipendente. Sei mesi senza tasse - Sempre nel decreto emergenze è prevista una n0vità importante che riguarda le zone d'Italia colpite da calamità. Per sei mesi, in queste aree, saranno sospesi i versamenti tributari e contributivi.  E' quanto prevede un emendamento del relatore al decreto emergenze, Agostino Ghiglia, presentato in commissione Ambiente alla Camera. La sospensione delle tasse sarà disciplinata con decreto del ministro dell'Economia, sentita la  presidenza del Consiglio, e, per i profili contributivi, il ministero  del Lavoro, salute e politiche sociali. Niente scudo - E' stato eliminato il comma che prevedeva una sorta di "scudo" per i procedimenti penali nelle zone sottoposte a commissariamento. La sospensione fino al 2011 dei procedimenti contro la Protezione civile, invece, resta valida per i procedimenti in sede amministrativa e civile.   Altre novità - Fra gli emendamenti approvati nel decreto emergenze, vi sono anche la stabilizzazione  del personale delle società di trattamento dei rifiuiti dei comuni di Santa Maria Capua Vetere, Battipaglia, Casalduni e Pianodardine. La fissazione a 355 milioni di euro del costo del termovalorizzatore di  Acerra.  

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