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Letta for president

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Berlusconi candida il sottosegretario a Capo della Repubblica. E sulle intercettazioni telefoniche: un'indecenza

Albina Perri
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Letta for president. Silvio elogia Gianni Letta. Durante la cena di ieri sera  con un gruppo di senatori a palazzo Grazioli, infatti, il premier prima ha cantato, poi ha detto: "La presidenza della Repubblica è un posto per chi ha dato tanto, è un posto per Letta". Una 'candidatura' non nuova da parte del premier, ma che assume una valore diverso anche alla luce del ruolo della 'esposizione' che il sottosegretario sta avendo nella vicenda delle inchieste sul G8 e nella difesa pubblica di Guido Bertolaso. Il Cavaliere avrebbe poi scherzato anche sul suo futuro. "Sono stato così bene con voi - ha detto congedando gli ospiti - che quando sarò anziano mi farò fare senatore a vita". Bisogna dare un'accelerata al ddl sulle intercettazioni che si è arenato al Senato Il premier, come sua abitudine, ha intrattenuto i suoi ospiti accompagnato da Mariano Apicella. Per il suo 'pubblico' il Cavaliere ha intonato due canzoni in francese, ma anche una in inglese tratta dalla colonna sonora di `Un americano a Parigi'. In particolare il premier si sarebbe divertito a cantare il verso che dice "come to papà", scherzando su quel "papi" ormai in auge dal Casoria-gate in poi. "Mi hanno fatto lo sconto - avrebbe ironizzato - perché ormai io sono più nonno che papi". Berlusconi ha poi ribadito il suo nuovo status di "single". "Ora - ha scherzato - sono un buon partito e sono molto corteggiato. Ma ho poco tempo per le donne, cerco di dedicarmi ai miei figli e ai miei nipoti". Intercettazioni: indecenza- Berlusconi è tornato anche sul problema delle intercettazioni telefoniche, prendendo spunto dal caso Bertolaso. "E' una indecenza", ha detto il premier che certe frasi, estrapolate dal contesto e scritte senza che si capisca il tono con cui sono state pronunciate "danno un'idea completamente diversa" dall'intenzione originale. Per questo il presidente del Consiglio avrebbe ribadito la sua intenzione di dare un'accelerata al ddl sulle intercettazioni che si era arenato al Senato, pur senza fissare una tempistica, ma anche di portare avanti una più complessiva riforma della giustizia.

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