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Arisa-Anastasi, premio alla coppia di Sanremo

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Ai due artisti il riconoscimento del Festival degli autori

Albina Perri
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Un anno fa erano due persone qualunque, oggi sono una coppia di giovani artisti famosi. È la storia di Giuseppe Anastasi e Rosalba Pippa, in arte Arisa, vincitrice tra le Nuove proposte della scorsa edizione del Festival di Sanremo. I testi della cantante di ‘sincerità' li scrive lui e per questo ha ricevuto il premio del Festival degli autori di Sanremo. Un momento in cui Giuseppe, ex commesso di un negozio di animali, ha parlato agli artisti che sono riuniti allo Yacht club della cittadina ligure: parole piene di speranza per chi non ha ancora realizzato il proprio sogno come il paroliere palermitano. Un sogno raggiunto soltanto credendo fino in fondo nei propri obiettivi come quello che si prefiggeva Giuseppe:  “Volevo scrivere una canzone da cantare alle gite”. Adesso, a un anno di distanza ritira il suo “award”con in tasca il suo sogno avverato, con o senza “sincerità”. “ Il mio desiderio più grande – racconta a Libero – era quello di comporre un brano in grado di entrare nell'immaginario collettivo. Sia io che Rosalba non abbiamo mai smesso di credere nella nostra canzone, portando dentro di noi un'idea illuminata del nostro universo”.  Un'espressione che può far capire quanto Giuseppe e Arisa siano  veri sognatori. Per di più realizzati. E senza che il successo abbia intaccato la loro semplicità e il loro rapporto: è cambiata la loro vita, da estetista e commesso a cantante e autore, ma l'amore no. “Il nostro rapporto- dice Anastasi - non è cambiato con il successo. Certo, non possiamo più fare la vita da musicista da garage: orari, appuntamenti e impegni si susseguono”. Da una passione che era, si è trasformata in un lavoro”. Ma questo non ha intaccato la positività di cui si nutre la coppia: la canzone di quest'anno, infatti, non parla più solo dell'amore che c'è tra i due, ma è una dichiarazione di amore universale per la terra, contro la violenza mediatica che ogni giorno ci prospetta catastrofi. Le parole di Giuseppe esprimono serenità, come nei suoi testi, perché il suo sogno lo ha già realizzato: voleva scrivere un ‘evergreen? ‘che rimanesse nella memoria della gente e ci è riuscito. “Il più bel complimento me lo ha fatto Vincenzo Mollica – racconta il paroliere palermitano – quando mi ha detto che tra dieci anni ‘sincerità' sarà ancora ‘sincerità', ancora amata e apprezzata dalle persone”.  (Carlotta Clerici)

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