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Turchia, sventato un complotto militare

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Arrestati quaranta avversari del partito filo islamico della Giustizia e dello Sviluppo

Eleonora Crisafulli
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In Turchia sale la tensione. «Oltre 40 persone» sono state arrestate nell'ambito di un'inchiesta su un presunto tentativo di golpe. Lo ha dichiarato il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan, in visita a Madrid, citato dalla stampa turca. Secondo l'emittente Ntv, gli arrestati corrispondono infatti a quelli dei firmatari del piano “Balyoz” (martello), recentemente emerso e relativo a un tentativo di golpe militare contro il governo del filoislamico Partito della Giustizia e dello Sviluppo (Akp). L'opposizione ritiene che in realtà la vicenda sia un montatura del governo per sbarazzarsi dei suoi più accaniti rivali politici. Vertici militari - La nuova ondata di arresti travolge, in particolare, i vertici delle forze armate, coinvolti nel caso Ergenekon, la cosiddetta “Gladio Turca”. Tra gli indagati il comandante della Marina Ozden Ornek, il generale di brigata Umit Ozcan, i generali Engin Alan, Ayhan Tas e Ibrahim Firtina e dieci colonneli, catturati tra Istanbul, Ankara, Bursa e Smirne. Nell'operazione delle forze dell'ordine turche rientrano anche le perquisizioni alle abitazioni dei generali Cetin Dogan e Suha Tanyeli e alla sede di “Mehmetcik”, un'importate associazione dei veterani. Caso Ergenekon - Il caso Ergenekon è esploso nel 2008. Secondo l'accusa, un gruppo di militari, intellettuali e alti funzionari di ideologia ultra-laica ha eseguito omicidi politici e ne pianificava altri, tra cui quello del premier Erdogan. Da allora centinaia di persone sono finiti in manette e il processo a loro carico è tuttora in corso.

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