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Mills, il processo va avanti

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Gli avvocati chiedono una sospensione, ma il tribunale la nega

Albina Perri
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I giudici della decima sezione del Tribunale di Milano, dopo una breve camera di Consiglio, hanno deciso di respingere la richiesta di sospensione del processo che vede imputato Silvio Berlusconi, chiesta dai suoi avvocati, in attesa delle motivazioni della Corte di Cassazione che ha dichiarato prescritto il reato per l'avvocato inglese David Mills.  Secondo i giudici, i tempi di deposito del provvedimento della Suprema corte sono «difficilmente prevedibili e il processo non può essere sospeso per un tempo indeterminato». Su tutte le altre istanze, invece, i giudici decideranno il prossimo 26 marzo. I legali di Silvio Berlusconi avevano chiesto di sospendere il processo milanese in cui il premier è imputato di corruzione in atti giudiziari in attesa delle motivazioni per cui la Corte di Cassazione ha dichiarato prescritto il reato per David Mills. "Avendo della sentenza solo il dispositivo e una breve nota sulla ammissibilità della corruzione susseguente - ha spiegato l'avvovato Piero Longo - sarebbe opportuno attendere la motivazione che ci consentirebbe una chiave di lettura non solo ipotetica". Il Pm Fabio De Pasquale ha invece rilevato che questa pronuncia della Cassazione "non ha effetto diretto sul processo Berlusconi, dal momento che il reato contestato al premier non è prescritto". Ghedini: incongruo. Secondo uno dei legali di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini, è «incongrua» la decisione dei giudici di Milano di non rinviare il processo a Silvio Berlusconi in attesa del deposito delle motivazioni con cui la cassazione ha deciso la prescrizione del reato per l'avvocato David Mills. «È una decisione incongrua - ha detto Ghedini al termine dell'udienza - perchè noi stessi avevamo proposto la sospensione dei termini di prescrizione. Il tribunale ha deciso in altro modo - ha concluso - e ne prendiamo atto».

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