Cerca
Cerca
+

Di Girolamo si costituisce, è in cella

default_image

Lite sugli applausi dai banchi di centrodestra in Senato. Guarda il video

Eleonora Crisafulli
  • a
  • a
  • a

«Vorrei dedicare due parole a quest'aula per dire che è stata per me un'esperienza altissima. Non ho portato in quest'Aula l'indegnità della mafia e della 'ndrangheta. Ma mi dimetto per allontanare da me e dalla Camera alta questa ignominia». Così il senatore del Pdl Nicola Di Girolamo si rivolge ai colleghi prima che il Senato voti le dimissioni, presentate a seguito del coinvolgimento nell'inchiesta sul riciclaggio. Con 259 voti a favore, 16 contrari e 12 astenuti l'assemblea del Senato ha poi accolto le dimissioni, esprimendosi a scrutinio segreto. Non godendo più delle prerogative parlamentari, e  in particolare dell'immunità, dovrà quindi rispondere delle sue azioni all'autorità giudiziaria: in serata si è costituito e ora è in galera. L'intervento - Durante l'intervento Di Girolamo precisa che la sua storia «non è una storia criminale» e riferisce della foto incriminata, che lo ritrae in compagnia di un mafioso durante i festeggiamenti per le elezioni: «Quella sera ho fatto circa 250 fotografie davanti a quella torta. Quel personaggio mi era stato presentato come un ristoratore. Anche voi avete fatto delle foto e non credo che avete chiesto i documenti a quelli che erano con voi». A tal proposito poi aggiunge: «Vorrei ringraziare tutti coloro del gruppo. Non faccio nomi, visto che sono il Lucifero e l'untore. Credo che i colleghi sanno a chi è diretta la mia riconoscenza. Per loro stessa tutela non li chiamo per nome. Vale anche per i colleghi di opposizione con molti dei quali ho lavorato». Avviandosi alla conclusione del discorso il senatore chiede rispetto per gli elettori: «Gli italiani all'estero sono una realtà e parte di un circolo virtuoso. Con tutte le modifiche che ritenete opportune, considerate che gli italiani all'estero non posso essere ignorati». Quagliariello: «si è trattato di un attestato di rispetto nei confronti di una persona che si consegna al suo giudice naturale per rispondere di colpe in parte ammesse, e che fra qualche ora sarà in prigione dopo aver rassegnato le dimissioni dal ramo parlamentare al quale appartiene» Applausi e proteste - Al termine dell'intervento dai banchi di centrodestra si sono levati applausi condannati dall'opposizione. La presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, ha commentato: «Neanche nelle più pessimistiche ipotesi potevamo immaginare che la conclusione dell'intervento del senatore Di Girolamo potesse concludersi con un caloroso prolungato applauso da parte dei senatori della maggioranza, quegli stessi senatori che, ora, non sono più presenti in aula mentre si sta svolgendo un dibattito a dir poco essenziale per l'istituzione che rappresentiamo. Per questo e per salvaguardare il decoro del Senato, mi associo Signor Presidente alla richiesta già avanzata da altri colleghi di sospendere la seduta».  Per Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato, «si è trattato di un attestato di rispetto nei confronti di una persona che si consegna al suo giudice naturale per rispondere di colpe in parte ammesse, e che fra qualche ora sarà in prigione dopo aver rassegnato le dimissioni dal ramo parlamentare al quale appartiene». «Come senatore in questo momento voglio solo ricordare che in tutte le questioni c'è anche un lato umano, il quale prescinde dal contenuto delle decisioni che vengono prese - ha detto invece il sottosegretario Carlo Giovanardi -. Allora, far passare un applauso di chi prende atto delle dimissioni di un collega per un'azione politica è totalmente inaccettabile e dimostra a quale livello il dibattito viene portato dalla sinistra». Guarda il video

Dai blog