Processo Dell'Utri, "Ciancimino non attendibile"
I giudici ritengono la testimonianza non necessaria
Inattendibile. L'aggettivo usato dai giudici per valutare le dichiarazioni di Massimo Ciancimino nel processo d'appello al senatore Pdl, Marcello Dell'Utri, non lascia margini di dubbio. Il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito Ciancimino, non sarà ascoltato nell'ambito del processo d'appello a Dell'Utri accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Massimo Ciancimino non ha avuto contatti diretti con Dell'Utri ma sempre filtrati tramite il padre Vito che, come ribadito più volte da Ciancimino stesso, non ha avuto a sua volta contatti diretti con l'imputatLo ha stabilito il presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Palermo, Claudio Dall'Acqua, rigettando l'istanza del procuratore generale Nino Gatto. "Massimo Ciancimino - si legge nella disposizione - non ha avuto contatti diretti con Dell'Utri ma sempre filtrati tramite il padre Vito che, come ribadito più volte da Massimo Ciancimino stesso, non ha avuto a sua volta contatti diretti con l'imputato". "Ciancimino - continua - non fornisce elementi soddisfacenti ad accertare univocamente la veridicità delle sue dichiarazioni. Pertanto - conclude la disposizione - la Corte non ritiene necessaria l'audizione di Massimo Ciancimino e pertanto va rigettata". La Corte non ritiene necessaria l'audizione di Massimo Ciancimino e pertanto va rigettata Milano 2 - Nelle dichiarazioni rese da Massimo Ciancimino sulla realizzazione di Milano 2 i termini «sono assai generici». Il parere si può leggere nel provvedimento con il quale il presidente della Corte d'Appello di Palermo ha rigettato la richiesta dell'accusa di ascoltare il figlio dell'ex sindaco di Palermo. «Il 14 gennaio 2010 Massimo Ciancimino conferma -dice il giudice- che Bontade e Teresi (due boss ndr) erano 'persone stimabilissimè». Inoltre, il presidente della Corte d'Appello Claudio Dall'Acqua parla di dichiarazioni rese a «de relato», spiegando che si tratta di circostanze apprese dal padre che a sua volta le avrebbe apprese da terze persone.