Emma-Silvio, in Lazio la sfida è con il premier
"Disegno preciso dietro l'esclusione del Pdl da Roma e Lombardia" accusa Berlusconi. Il premier, poi, promette posti in giunta ai candidati esclusi dalla corsa elettorale
Altro che sfida in rosa. In Lazio, dopo il caos liste, la sfida non è più tra Renata Polverini e Emma Bonino. Ma tra la candidata radicale, in quota Pd, e Silvio Berlusconi. Il cavaliere l'ha giurato. "Ora bisogna pensare alla campagna elettorale, e io mi impegnerò al massimo". Soprattutto in Lazio, dove gli elettori Pdl, salvo colpi di scena, non potranno apporre la crocetta sul simbolo del partito del premier visto che i giudici hanno respinto per tre volte i ricorsi. Dovranno, invece, mettere la X sulla faccia della Polverini, che però è un tantino meno nota di Silvio e del simbolo Pdl. Dunque, la campagna elettorale contro Emma la radicale è già cominiciata. Sulla questione dell'esclusione del Pdl e del ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto salva liste "stanno tentando di fare una grande insopportabile porcheria", ha sparato a zero Berlusconi oggi pomeriggio durante una manifestazione elettorale a sostegno di Renata Polverini. - "Dietro le esclusioni delle liste di Roma e della Lombardia c'è un disegno ben pensato" è l'accusa mirata del Cavaliere. "A Milano - afferma il premier - i giudici non hanno controllato le liste della sinistra" e invece hanno spulciato su quelle del Pdl. "Vedete che mentalità che hanno questi giudici di Milano", ha aggiunto il premier. "L'Italia sarebbe meno libera se la sinistra andasse al potere e attuasse il suo programma". Dietro le esclusioni delle liste di Roma e della Lombardia c'è un disegno ben pensato, dice il Cavaliere. L'attacco alla sinistra - In vista della manifestazione di tutta la sinistra prevista per sabato, Berlusconi non risparmia paroloe dure e sprezzanti. Si tratta di "un'amalgama terrificante" ha detto riferendosi alla vicinanza tra Pd e il popolo viola; che merita "una risposta dura e forte". "Sfileranno a braccetto il campione del giustizialismo Antonio Di Pietro, il campione della faziosità politica Bersani, e la campionessa della cultura radicale Emma Bonino. Un amalgama terrificante", cui il centrodestra risponderà in maniera "forte e dura", con una manifestazione "non contro ma per qualcosa: per il diritto di voto, per la nostra libertà". Al contrario il centrosinistra, accusa il premier, "manifesta contro il golpe, per un decreto che il presidente della Repubblica e il suo entourage di giuristi hanno ritenuto costituzionale". La promessa ai candidati Pdl esclusi dalla corsa - "A tutti i candidati che corrono il rischio di non essere in lizza, garantiamo che se si impegneranno in campagna elettorale come se fossero candidati, premieremo il merito e saranno protagonisti della giunta" ha detto Berlusconi. Il premier, poi, dice di sperare ancora nella riammissione della lista. "Credo ancora nella possibilità che la nostra lista venga riammessa, non ci sono ragioni per non farlo". E ancora "La sinistra si è inventata tutto e c'è anche una magistrata con una foto con Che Guevara in ufficio", accusa il presidente del Consiglio. "Contro di noi, un disegno ben pensato". La replica di Bonino - "Non facciamo gli ingenui, cerchiamo di capire cosa sta accadendo: da martedì lo scontro nel Lazio non è più tra Bonino e Polverini ma tra Berlusconi e me". Ne è convinta la candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, Emma Bonino, che mette in guardia: "Se non sblocchiamo il meccanismo, l'unico che parlerà agli italiani sarà Berlusconi. Sappiamo bene, infatti che la gente si fa un'opinione a partire da quanto vede e sente alla televisione, ma poichè non è neppure ancora iniziata, a due settimane dal voto, una campagna elettorale fatta di faccia a faccia tra i candidati governatori, "l'unico che parlerà agli italiani sarà Berlusconi".