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Milano, incendio in un campo nomadi

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Muore 13enne, la causa forse una stufa

Monica Rizzello
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Un grave incendio si è verificato, questa notte, in un campo nomadi alla periferia di Milano. Il bilancio è di un morto e di due feriti. A causare l'incendio sarebbe stata una stufa a legna, dalla quale, secondo i vigili del fuoco, si sarebbero propagate le fiamme. Il 118 ha portato in ospedale, al centro ustionati di Niguarda, una donna di 21 anni e un uomo di età imprecisata, mentre un altro ventenne ha rifiutato le cure. Aveva 13 anni il bambino morto nell'incendio. Sul posto è intervenuta la Polizia. Da una prima ricostruzione sembra che durante la notte, per il freddo, il padre del ragazzo si sia alzato ad accendere la stufa a legna. Sarebbe stato il malfunzionamento della stufa a provocare l'incendio. Nell'accampamento viveva tutta la famiglia, padre madre e tre figli. «Siamo venti famiglie. Mio cugino era dentro la baracca che è andata a fuoco. I suoi familiari non sapevano che fosse dentro anche lui. Alla fine quando hanno capito che non era in giro ma stava anche lui dormendo, i due fratelli hanno cercato disperatamente di rientrare per prenderlo, ma ormai era tutto avvolto dalle fiamme...è bruciato vivo» commenta con dolore uno dei parenti di Enea Emil, il tredicenne morto. «La sua famiglia infatti aveva due baracche. In una vivevano i due genitori, nell'altra i tre figli, i due fratelli di 13 e 20 anni, e la sorella di 21 - Ma quando è bruciato tutto e sono scappati credevano che lui non ci fosse».

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