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Lisippo, il mozzo che lo pescò se lo riprende

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"Urlerò a tutti che quella statua deve tornare in Italia"

Eleonora Crisafulli
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“Mi metterò sotto il Lisippo, vestito con uno smoking e urlerò a tutti che quella statua, come peraltro ha stabilito il tribunale di Pesaro, deve tornare in Italia. È dell'Italia. Dirò agli americani, sotto la statua, indicandola, che quella meraviglia l'ho tirata io fuori dal mare 46 anni fa, l'ho ripescata io e che appartiene a noi, agli italiani”. Athos Rosato, 61 anni, il mozzo del “Ferri Ferruccio”, che pescò dal mare l'Atleta Vittorioso attribuito a Lisippo, impigliato in una rete da pesca, coperto di ostriche e incrostazioni, ha le idee chiare: vuole andare al Getty Museum di Malibù e recuperare la statua bronzea. Dopo il ritrovamento, il Lisippo venne sepolto in un campo di cavoli e venduto a distanza di un anno per tre milioni di lire a un antiquario di Gubbio. Dopo il processo a tre commercianti, che si concluse con un'assoluzione, l'Atleta Vittorioso venne acquistato per circa quattro milioni di dollari ed esposto al Getty Museum. La confisca - Il mese scorso il gip del Tribunale di Pesaro con un'ordinanza ha disposto la confisca della statua “ovunque essa si trovi”. Il museo tenta di opporsi con un ricorso in Cassazione e il 16 aprile a Pesaro si terrà l'udienza camerale davanti al gip Raffaele Cormio per decidere sulla richiesta di sospensione della confisca.

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