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Caso Claps, migliaia in piazza

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La madre di Elisa: "Chi sa la verità me la venga a dire"

Maria Acqua Simi
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La storia di Elisa Claps, il cui corpo è stato ritrovato 17 anni dopo la sua scomparsa in una chiesa di Potenza, non smette di interrogare. Cosa è mancato, nelle indagini di allora? Fu superficialità, negligenza volontaria? Queste e altre domande pongono le n migliaiadi persone scese in piazza a Potenza per ricordare Elisa. La ragazza era scomparsa il 12 settembre 1993 e ritrovata assassinata nella chiesa della Santissima Trinità di Potenza a 17 anni di distanza. «Chi sa la verità me la venga a dire. Io non ho paura di nessuno, nè mafiosi, nè delinquenti»: ha detto la madre di Elisa Claps, Filomena Iemma, parlando a Potenza conclusione della manifestazione degli studenti in ricordo della figlia. «La famiglia esige la verità. Il Signore - ha aggiunto Filomena Iemma - mi ha fatto la grazia di trovare i resti di Elisa. Io accetto la volontà del Signore ma non accetto la volontà degli uomini. Ripeto: chi sa la verità me la venga a dire». Alla fine del discorso della madre della ragazza scomparsa, alcuni bambini sono saliti sul palco e hanno liberato alcuni palloncini, gridando: «Ciao Elisa». Intanto il l professor Francesco Introna dell'istituto di medicina legale dell'Università di Bari, dove saranno effettuati gli accertamenti, sul corpo della studentessa assassinata spiega che durerà circa un mese l'autopsia sul cadavere. «Iniziamo martedì con un lento e progressivo esame che durerà circa un mesetto», afferma Introna. Il corpo è «per una metà scheletrizzato e per metà mummificato». Al momento, precisa, non è stato compiuto alcun accertamento. «Smentisco le affermazioni riferite al mio istituto», dice riferendosi alle notizie circa l'assenza di segni evidenti di violenza sul corpo della ragazza. «L'esame - sottolinea Introna - non è ancora iniziato e non può avvenire senza la presenza delle parti, altrimenti gli atti verrebbero invalidati».

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