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Bersani all'alba tra gli operai della Fiat

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"Il governo con il pasticcio incentivi sì, incentivi no, ha perso autorevolezza"

Eleonora Crisafulli
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"In questo paese c'è ancora un caso Fiat, per questo bisogna che si apra un negoziato nazionale, che il Governo trovi il modo di portare al tavolo l'azienda e le organizzazioni sindacali per sapere cosa si vuole fare". La richiesta di una discussione "chiara e trasparente" sul futuro degli stabilimenti parte da Pierluigi Bersani, secondo cui è incredibile che il Lingotto presenti il suo piano al mercato il prossimo 21 aprile e "il governo non ne sappia niente". Il segretario nazionale del Pd interviene nel dibattito, discutendo con operai e impiegati davanti ai cancelli di Mirafiori, dove inizia l'ultimo giorno di campagna elettorale, a fianco della presidente uscente del Piemonte, Mercedes Bresso. Nelle stesse ore si sta svolgendo l'assemblea degli azionisti della Fiat. Il problema lavoro - L'Italia non può diventare la Cenerentola d'Europa per quanto riguarda la produzione di autoDai lavoratori arrivano approvazione, manifestazioni di malcontento, ma anche critiche all'opposizione: "Venite sempre all'ultimo minuto" si lamenta una giovane operaia. E Bersani, in qualche modo, tenta di difendersi: "Ogni giorno di questa campagna elettorale sono andato davanti a una fabbrica, in un quartiere popolare, ad incontri con i lavoratori perché voglio che il lavoro torni al centro della nostra discussione pubblica, e spero che dopo queste elezioni arrivi un segnale che dica "adesso cominciamo a parlare di problemi veri" perché ne abbiamo un sacco e in questi due anni non ce ne siamo occupati abbastanza". La crisi - Affrontando il tema più in generale, il leader del Pd aggiunge: "La crisi non è alle spalle, ne abbiamo ancora un bel pezzo davanti, siamo davanti a una grande fabbrica, ma potremo essere davanti a laboratori artigianali, ad aziende agricole. Bisogna reagire con una politica economica che dia un po' di lavoro, fare un po' di investimenti e mettere un po' di soldi in tasca alla gente". Il governo con il pasticcio incentivi sì, incentivi no, ha perso autorevolezza La Cenerentola d'Europa - Infine, tornarnando al cosiddetto "caso Fiat", osserva: "Siamo preoccupati, con tutta evidenza le cose stanno cambiando in modo strutturale e strategico e quindi il rapporto tra Fiat e paese deve essere discusso con grande trasparenza, forza e nettezza. Abbiamo il problema Mirafiori ma anche negli altri stabilimenti italiani, e l'Italia non può diventare la Cenerentola d'Europa per quanto riguarda la produzione di auto. Il governo, con il pasticcio incentivi sì, incentivi no, ha perso autorevolezza nella discussione. Adesso bisogna che il governo trovi il modo di portare al tavolo la Fiat e le organizzazioni sindacali per capire quali intenzioni l'azienda ha e se c'è la possibilità di fare qualcosa in più vediamo insieme come farla. Credo che questo sia doveroso. ma non solo per il caso Fiat".

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