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Elezioni esplosive

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Una lettera indirizzata alla Lega prende fuoco, ferito un postino. A Berlusconi busta con proiettili: "farai la fine del topo". Minacce anche a Nichi Vendola. A Milano la procura apre un'inchiesta

Albina Perri
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Gli anarchici imbustano esplosivo. A un giorno dalle elezioni si sentiva la mancanza del bum.  E del Fai, la federazione anarchica internazionale, la stessa che aveva colpito l'Università Bocconi il 15 dicembre. L'esplosione, che ha ferito un addetto alle poste nell'ufficio postale di via Lugano nella zona nord di Milano è avvenuta stamattina alle 5,45. Ed era diretta alla Lega nord. A casa del premier, invece, è arrivata un'altra busta con un paio di proiettili e la scritta "farai la fine del topo". Mentre l'addetto smistava le buste una di queste, indirizzata alla Lega Nord di via Bellerio, ha provocato una fiammata. L'addetto ha riportato ferite non gravi al volto e alle mani. Nell'ufficio postale sono intervenuti gli artificieri che stanno verificando pacchi e buste e la Digos che si occupa delle indagini. Nella rivendicazione c'era una frase contro il ministro Maroni. Il particolare, emerso nel corso degli accertamenti, è stato confermato ufficialmente dalla Questura, che conduce le indagini. «Nei Cie si stupra - si legge tra l'altro nel un foglio - Maroni complice di questi fatti». In serata la Procura di Milano ha deciso di aprire un'inchiesta sulla busta ndirizzata alla Lega Nord.   Ad occuparsene sarà  probabilmente il pm Massimo Meroni, del pool antiterrorismo, lo stesso magistrato che si occupa dell'ordigno esploso, nel dicembre scorso, all'università Bocconi di Milano. Anche  in quel caso a rivendicare l'attentato, che non provocò feriti, fu il  gruppo Fai, federazione anarchica informale. L'ipotesi di reato contestato è di atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi. Calderoli: non ci fermeranno - «La Lega è una forza di popolo, una forza tranquilla e decisissima, e non sarà certo un pacco esplosivo a turbare la nostra serenità o la nostra determinazione ad attuare il cambiamento per via democratica»:  ha detto il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli. «Esprimiamo solidarietà e affetto all'impiegato delle Poste che è rimasto ferito nello scoppio - ha aggiunto Calderoli - e nel contempo ricordiamo che il clima di odio aizzato da molti contro la Lega porta a frutti avvelenati, così come ha portato a frutti avvelenati con l'attacco a Berlusconi». «Ma non sarà Giove tonante - ha concluso il ministro - a far tremare il popolo e tantomeno la Lega. Nessuna provocazione, nessun attacco ci faranno recedere dalla nostra via, che è la via delle riforme e del cambiamento democratico». Proiettili a Silvio- Una busta con un proiettile e un messaggio intimidatorio indirizzata a Silvio Berlusconi è stata fermata prima di arrivare a Villa San Martino ad Arcore, grazie al rilevatore di metalli del centro smistamento posta di via Archimede a Linate. Secondo quanto si apprende dai carabinieri, il plico, di quelli imbottiti, è stato scoperto ieri sera alle 20. All'interno c'era un bossolo calibro 762, e un foglio con scritto a mano un messaggio per il premier: "farai la fine del topo", e ben 21 disegnini a matita. La missiva recapitata ieri ad Arcore invece è stata spedita a Foggia, al centro nazionale analisi, per verificare eventuali tracce di antrace. Minacce a Nichi Vendola - Minacce via posta anche per il governatore della Puglia Nichi Vendola. Il candidato del centrosinistra alle regionali pugliesi fa sapere, attraverso una nota della sua "fabbrica", che oggi è stata recapitata con il servizio postale una lettera anonima contenente minacce. La missiva era indirizzata a "La Fabbrica di Nichi" di Bari e il testo, composto in modo da non essere riconoscibile, contiene espliciti riferimenti all'arrivo di 500 kg di esplosivo presso i covi e fabbriche di odio con minacce di morte per i comunisti, i gay e gli ebrei.Battibecco tra Di Pietro e Gasparri:  "Dell'infamia detta, Gasparri risponderà nelle sedi opportune perché  è assurdo accusare me di essere il mandante di un gesto grave e vile". Lo afferma in una nota il Presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro replicando alle affermazioni di Gasparri. "E' un tentativo di intimidire l'opposizione -continua - ma è anche una grave diffamazione, della quale Gasparri dovrà rendere conto alla giustizia. Faccio presente che anch'io ricevo periodicamente minacce di tutti i tipi , come regolarmente potrà essere certificato dalle varie stazioni dei carabinieri presso le quali ho sempre sporto denuncia decine di volte". "Ma mai ho accusato Gasparri o i suoi amici - conclude Di Pietro - e non mi permetterei mai di farlo. Il Pdl continua ad insultare e denigrare tutti i giorni l'Italia dei Valori perchè denuncia con fermezza le politiche inadeguate e ad personam portate avanti da Berlusconi e perchè in Parlamento porta avanti un'opposizione che non fa sconti a nessuno" Maurizio Gasparri, per tutta risposta,  insiste e attacca ancora il leader dell'Idv. "Quando vuole - afferma in una nota - Di Pietro si potrà confrontare in Parlamento sulle continue minacce che riceviamo da gente aizzata anche dalle sue parole di odio. Ma lo sfidiamo al pubblico confronto - aggiunge Gasparri - sulle sue reiterate frequentazioni con criminali di ogni parte del mondo. Non sopporta la vergogna delle tante immagini che dimostrano la sua inquieta superficialità".

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