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Como, la "ragazza del lago" uccisa dal marito

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Risolto il giallo della morte di Beatrice Sulmoni. Ma un altro cadavere affiora dall'acqua

Albina Perri
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Affiorano corpi, dalle acque fredde del lago di Como. E per una morta che trova nome e anche il suo assassino, un altro ne spunta, ancora senza un'identità e un perché. È stato infatti arrestato ieri in tarda serata il marito della donna di 36 anni scomparsa lo scorso 25 marzo, Beatrice Sulmoni, e ritrovata morta venerdì scorso nelle acque di Laglio, non molto lontano dalla villa di George Clooney. A tre giorni dal macabro ritrovamento, quindi, è risolto il giallo della ragazza del lago. «L'inchiesta - riferisce la polizia - con la collaborazione dell'Arma dei Carabinieri, ha potuto stabilire che l'autore del delitto è il marito 32enne». Marco Siciliano, un fisioterapista di 32 anni originario di Castel San Pietro. Ma in mattinata dal lago è emerso il corpo di un uomo, col volto tumefatto. È il 2 aprile quando  viene trovata senza vita e con uno squarcio alla gola, nelle acque del lago di Como vicino alla villa di George Clooney, Beatrice Sulmoni. A notare il corpo in acqua, verso le 13, una donna che lancia l'allarme e chiama i soccorsi. Il cadavere della vittima viene recuperato dai vigili del fuoco: indossa un paio di mutandine nere e una maglietta. Marco Siciliano l'ha colpita alla testa con un oggetto tanto pesante da romperle il cranio. Dopo l'ha strozzata e accoltellata a una coscia. Poi  ha mandato alcuni sms dal telefono di sua moglie nei quali diceva ai parenti che sarebbe andata via, per sempre. "Non cercatemi più", aveva scritto. Finché il 25 marzo, accompagnato da sua madre, è andato alla polizia e ne ha denunciato la scomparsa. È una villetta di due piani di colore giallo, arroccata su monti sopra Mendrisio, nel piccolo paesino di Obino, la casa, ora presidiata dalla polizia cantonale, dove viveva Beatrice Sulmoni. All'interno dell'abitazione la polizia scientifica sta effettuando i rilievi nell'ambito dell'inchiesta condotta dal procuratore pubblico di Lugano, Rosa Item. Da quanto raccontano alcuni abitanti del paese, che in questo giorno di Pasquetta è semideserto, Beatrice era «una brava donna». Lo ha spiegato una signora aggiungendo che «ci fermavamo sempre a salutarci quando portava a scuola il bambino». La signora ha anche spiegato che i Siciliano parevano persone tranquille, «e di non aver mai avvertito che tra i due coniugi ci fossero degli screzi. Non ho mai sentito alcuni litigio». Beatrice Sulmoni, da quanto è stato riferito, faceva la casalinga e di tanto in tanto prestava assistenza domiciliare a chi ne aveva bisogno. Aveva una famiglia numerosa: in tutto sono sei fratelli che vivono nel piccolo centro del mendrisiotto e una delle sorelle è la moglie del sindaco. Il corpo di un uomo- Ma un altro cadavere, dopo quello della donna, è stato ripescato dalle acque del lago di Como. Il ritrovamento è avvenuto all'altezza del Tempio Voltiano, sul lungolago di Como, dove stamani c'erano parecchi turisti in occasione della Pasquetta. Dalle prime informazioni, si tratta del corpo di un uomo che presentava il volto tumefatto e che sarebbe rimasto in acqua parecchi giorni. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco oltre alla Polizia che ora dovrà stabilire se si è trattato di un incidente, di un suicidio o di un omicidio.

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