"Sei nero, il caffè ti costa di più"
Scoppia la polemica per un bar razzista del Friuli
"Se sei nero, paghi di più". Così si sono rivolti gli esercenti cinesi di un bar di Spilimbergo, a pochi chilometri da Pordenone, a un cliente africano desideroso di un caffè. Dopo aver bevuto l'espresso, l'extracomunitario ha dovuto pagare 1 euro anziché 90 centesimi come tutti gli altri. L'episodio è stato denunciato ai Carabinieri dallo stesso avventore, che sostiene di essere stato vittima di diversi atteggimenti razzisti e discriminatori. Le scuse - Il racconto adesso è confermato anche dalla giovane titolare del locale che, pur giustificandosi, ammette: "Ho fatto ciò che i miei clienti italiani mi chiedono: fare pagare di più a coloro che disturbano. Senza gli italiani il mio bar chiude, sono stati loro a invitarmi a non essere indulgente con qualche facinoroso e con quei pochissimi che vengono qui senza curare come dovrebbero la loro igiene personale". La donna imbarazzata tenta di scusarsi: "Sono dispiaciuta perché anch'io sono straniera e sono in Italia per lavorare". Ma dopo le scuse, torna lo scaricabarili: "Anche quando ero a Padova i miei titolari mi dicevano di maggiorare il prezzo delle consumazioni nei confronti di avventori indesiderati, così da scoraggiarne il ritorno. Domenica scorsa questo ragazzo si è comportato in maniera maleducata e ha insultato la mia dipendente, quando ha visto i 10 centesimi in più. A quel punto c'è stato un diverbio, ma non a sfondo razzista. Non abbiamo nulla contro i cittadini africani ma cerchiamo di assecondare le richieste di tranquillità dei nostri clienti italiani che sono la quasi totalità". Vergogna assoluta - In Friuli scoppia la polemica e sul caso interviene il sindaco del paese, Renzo Francesconi: "Se le notizie che ho appreso oggi da tv e giornali si rivelassero vere, si tratterebbe di una vergogna assoluta. La nostra realtà non ha mai avuto problemi del genere. Siamo una comunità accogliente, come dimostrano le 58 diverse nazionalità che annoveriamo come concittadini, su un totale di soli 12 mila abitanti. Un locale pubblico ha l'obbligo e il dovere morale di comportarsi con tutti allo stesso modo. Qui tutti i cittadini hanno la 'C' maiuscola".