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Italia e Brasile uniti da un accordo di partenariato strategico

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A Washington il faccia a faccia tra Berlusconi e Lula. Sul tavolo anche il caso Battisti

Monica Rizzello
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È terminato il colloquio tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che si è tenuto a Washington all'ambasciata brasiliana, prima dell'inizio del summit sulla sicurezza nucleare. Al termine dell'incontro, durato circa 40 minuti, Berlusconi e Lula hanno firmato davanti alle telecamere l'accordo di partenariato strategico tra i due paesi, che prevede tra l'altro cooperazione in materia di lotta alla povertà, cambiamento climatico, disarmo, non proliferazione, mantenimento e consolidamento della pace. Il premier Silvio Berlusconi ha espresso totale appoggio e fiducia nei confronti delle autorità brasiliane per l'espletamento delle procedure di estradizione di Cesare Battisti, nonché rispetto nei confronti del lavoro dei giudici brasiliani. Lula ha invitato Berlusconi in Brasile. Secondo quanto si è appreso, il premier ha espresso la sua disponibilità e la visita potrebbe tenersi durante il periodo del G8 in Canada, a giugno, quando Berlusconi si troverà nel continente americano. Per quanto riguarda il partenariato strategico, si tratterà di un accordo di ampio raggio che fornirà una cornice programmatica per facilitare e accelerare future collaborazioni. In particolare l'accordo avrà ricadute principalmente economiche e renderà più facile per le aziende italiane l'accesso in Brasile. L'intesa, che si propone di creare un rapporto privilegiato di collaborazione industriale - soprattutto nei settori navale, aeronautico, della difesa e dell'energia, in particolare quella pulita - prevede la regolarizzazione del dialogo politico, attraverso incontri annuali. L'accordo dovrebbe rilanciare anche la collaborazione scientifico-tecnologia, con possibili ricadute anche per quanto riguarda i Giochi Olimpici del 2016.

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