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Governo battuto alla Camera sul dl salvaliste

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Il provvedimento, varato per sanare l'esclusione del listino Pdl in Lazio e Lombardia, non è servito a nulla

Michela Ravalico
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Il governo è stato battuto nell'aula della Camera su un emendamento del Pd al decreto salvaliste, a cui la maggioranza aveva dato parere negativo. Il testo è soppressivo di tutto il testo, quindi il provvedimento decade. La seduta è stata sospesa. Applausi dai banchi dell'opposizione. Il decreto salva liste, o decreto interpretativo, era stato varato dal governo alla vigilia delle Regionali per sanare l'esclusione della lista Pdl nel Lazio e del lista di Formigoni in Lombardia. L'approvazione d'urgenza del Consiglio dei ministri suscitò aspre polemiche con l'opposizione. Una parte della quale - l'Idv - si scagliò anche contro la firma del presidente della Repubblica Napolitano. Lo stesso provvedimento, comunque, si rivelò inutile. Perché il Tar decise che le leggi elettorali in questione erano di pertinenza regionale, quindi non regolabili con decreti o leggi del governo nazionale. Bersani - Il voto alla Camera che ha bocciato il decreto salva-liste è "una sconfitta politica per la maggioranza ed il Governo: aggiungendo pasticcio a pasticcio, finiscono vittime della loro stessa arroganza", ha commentato con soddisfazione il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Le critiche di Lehner (Pdl) ai suoi - "Il presidente Berlusconi, se intende varare le riforme istituzionali e della giustizia, dovrebbe mandare a casa gli attuali deputati del Pdl, capaci, spesso e volentieri, di andare sotto, pur avendo, sulla carta, una maggioranza bulgara". A usare toni così duri non è un rappresentante dell'opposizione, ma Giancarlo Lehner del Pdl. "Meno male che gli italiani ci votano - aggiunge - ma i nostri assenteisti potrebbero, alla lunga, farli pentire".

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