Berlusconi: Non siamo un governo a guida Lega
"Ho tentato di convincere Fini, ma lui vuol fare i gruppi ". Bossi consiglia al Cavaliere di trattare, ma la crisi sembra inevitabile.
La riunione straordinaria dell'ufficio di Presidenza a Palazzo Grazioli è terminata. Fuori da Palazzo Grazioli è stato intercettato - tra i partecipanti - il ministro degli Esteri, Frano Frattini. Che sulla spaccatura ventilata da Fini, commenta "Nessuno ci vuole credere, sarebbe la morte del Pdl e un danno grave per l'immagine internazionale dell'Italia". L Eppure la strada della rottura sembra ormai definitivamente segnata. Silvio Berlusconi respinge in toto le accuse di Fini. "Il nostro non è un governo a guida leghista nè comanda Giulio Tremonti", dice il premier. "Ho tentato di convincere Fini, ma lui vuole fare i gruppi". E ancora "gli elettori ci hanno dato il mandato a governare e noi governiamo. Le regionali ci hanno rinnovato questo mandato, dobbiamo andare avanti". Il nostro non è un governo a guida leghista nè comanda Giulio Tremonti, dice il premier. Ho tentato di convincere Fini, ma lui vuole fare i gruppi Insoma, Silvio Berlusconi tira dritto e non arretra di un millimetro. Riferiscono fonti parlamentari della maggioranza, non intende farsi cucinare a fuoco lento sulla graticola. "Abbiamo tre anni di tempo per ammodernare il Paese e fare le riforme, bisogna essere uniti, chi intende imboccare strade diverse faccia pure, ma non possiamo farci logorare", ragionano nel Pdl. Il presidente del Consiglio non vede una coalizione sbilanciata sulla Lega che resta un alleato di governo: "Al Cdm, ad esempio, il Carroccio ha meno ministri rispetto ad An, non si può parlare quindi di squilibrio”, riferiscono le stesse fonti. Insomma, la porta è chiusa. "Non c'è nessuna trattativa in corso, non c'è nessuna intenzione fare cambi nel partito, dobbiamo ricordarci che abbiamo vinto le elezioni"A un giorno di distanza dall'incontro-scontro tra Berlusconi e Fini, la situazione è lontana anni luce dall'auspicata riconciliazione. Giovedì mattina, alle ore 10, all'Auditorium di via della Conciliazione a Roma si riunirà la Direzione nazionale del Popolo della libertà, allargata ai gruppi parlamentari di Camera Senato e Parlamento europeo. Alla notizia della convocazione, il Presidente della Camera Fini ha reagito in maniera ottimistica, dichiarando che l'iniziativa del premier «è sul piano del metodo una prima risposta positiva ai problemi politici che ho posto ieri al presidente Berlusconi. Mi auguro che a partire dalla riunione, cui parteciperò, possa articolarsi una risposta positiva anche nel merito delle questioni sul tappeto, a cominciare dal rapporto tra il Pdl e la Lega". Martedì, inoltre, i parlamentari vicini a Fini si riuniranno alla Sala Tatarella del gruppo della Camera per fare il punto della situazione, a due giorni dalla direzione nazionale del Pdl prevista giovedì. A quanto si apprende, nel corso della riunione si potrebbe mettere a punto un documento politico sul quale aprire un dibattito sulle questioni sollevate dal presidente della Camera nel faccia a faccia di ieri con il premier. Il documento dovrebbe poi essere poi portato alla direzione del Pdl, alla quale ha annunciato la sua partecipazione lo stesso Fini. Berlusconi: "non mi riconosco in nessuna accusa" - Il Cavaliere è furente. Alla conferenza stampa del Cdm, questa mattina, ha gettato acqua sul fuoco, accennando a "piccoli problemi interni al Pdl". La verità è che la mossa di Fini lo ha profondamente amareggiato. E infatti nemmeno il premier, quando parla con i suoi, esclude l'altissima probabilità di andare a elezioni. La scissione degli ex An in Parlamento, come minacciato ieri da Fini, è inaccettabile. I progetti di riforma non sono nati certamente in una riunione conviviale con la Lega. Di riforme si è discusso nel luogo deputato del Pdl, nell'ufficio di presidenza dove tutti, compresi gli uomini di Fini, hanno condiviso il nostro percorso Alle accuse di Fini, comunque, Berlusconi replica punto su punto. Per quanto riguarda quella di non averlo coinvolto nell'elaborazione delle riforme, Silvio replica: "I progetti di riforma non sono nati certamente in una riunione conviviale con la Lega. Di riforme si è discusso nel luogo deputato del Pdl, nell'ufficio di presidenza dove tutti, compresi gli uomini di Fini, hanno condiviso il nostro percorso". E sul presunto asservimento al leader della Lega, il Cavaliere replica: "non sono affatto succube delle posizioni di Bossi. Io certamente non mi sono defilato, anzi al contrario di altri ho fatto campagna elettorale. Fini non si riconosce più in La Russa e Gasparri? E allora significa che non è più titolare della quota del 30% che spetta ad An. Se vuole occuparsi del partito lo può fare, c'è il posto di La Russa...". Sul piano di fare gruppi autonomi, evocato da Fini, Berlusconi risponde: "chiaramente questa è una scissione". Elezioni anticipate? - In via dell'Umiltà la possibilità di andare alle elezioni anticipate non viene scartata affatto. Del resto a volerle è anche Umberto Bossi che oggi ha evocato la strada delle urne. Ma nella maggioranza si teme che non si possa arrivare allo scioglimento delle camere e che nell'eventualità, di una caduta anche volontaria del Governo, dietro l'angolo ci possono essere esperimenti di Governo istituzionale. Il presidente del Consiglio ha già fatto sapere di non essere disponibile a pastrocchi. I rimborsi elettorali - In ballo c'è pure la questione della titolarità del marchio Pdl saldamente in mano agli uomini del cavaliere (compresi i rimborsi elettorali). Tutto dipenderà dalle prossime ore visto che, forte del consenso ottenuto alle ultime regionali, lo stesso presidente del Consiglio potrebbe cercare una prova di forza in Parlamento. Per ora Fini ha spiegato di non voler costituire un partito: "noi - sostengono fonti parlamentari finiane - ribadiamo le nostre posizioni e soprattutto i nostri numeri. Poi il resto si vedrà". Montezemolo alla finestra - Altre forze politiche restano alla finestra, compresa l'Udc e anche Luca Cordero di Montezemolo che - secondo quanto si apprende - in questi giorni sta incontrando diversi parlamentari per sondare la situazione. In ogni caso oggi non dovrebbe essere presa nessuna decisione ufficiale. Si aspetterà infatti la Direzione Nazionale di giovedì prossimo e l'intervento pubblico di Fini.