Cresce il deficit, la Grecia chiede gli aiuti. La Merkel frena
Il piano Ue-Fmi per Atene prevede un prestito di 45 miliardi di euro a un tasso di interesse del 5%
La crisi greca non accenna ad arrestarsi e il deficit aumenta, costringendo il premier Giorgio Papandreou a chedere gli aiuti Ue-Fmi. L'attivazione del meccanismo di soccorso è indispensabile, spiega il presidente dall'isola di Kastelorizo, e risponde ad «un bisogno nazionale». Non si poteva fare altrimenti dopo che da ieri si sono nuovamente esacerbate le tensioni di mercato sui titoli di Stato del paese, a seguito di una revisione in peggio di Europstat dei dati sul deficit 2009 e di un declassamento di rating da parte di Moody's. L'annuncio teletrasmesso arriva prima della partenza per Washington del ministro delle Finanze, Giorgio Papaconstantinou, che domani incontrerà il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss Kahn. Il piano di aiuti Ue-Fmi per Atene prevede un prestito di 45 miliardi di euro a un tasso di interesse del 5%. Piano di aiuti cui, naturalmente, dovrà partecipare anche l'Italia, per una quota di 5 miliardi di euro. Il meccanismo prevede un parere di Unione europea e Bce seguito da una riunione dell'Eurogruppo. L'Unione sta lavorando a stretto contatto con il Fondo monetario internazionale. Da ieri, il commissario agli Affari economici e finanziari Ollie Rehn è a Washington per studiare la situazione. A Bruxelles non è ancora arrivata la richiesta formale, comunque "non è una questione di 24 ore. Come primo passo - ha spiegato il portavoce Amadeu Altafaj - c'è l'emissione di un parere della Commissione e di uno della Bce che sono necessari per attivare il meccanismo. Una volta che il parere è disponibile, l'Eurogruppo deciderà formalmente. Non c'è un limite di tempo". In gioco "non c'è solo il salvataggio della Grecia, ma la stabilità dell'eurozona". Merkel gelida - La Germania gela gli animi sugli aiuti di Unione europea e Fondo monetario internazionale alla Grecia, richiesti oggi da Atene: si possono stanziare solo "se la stabilità complessiva dell'euro è minacciata", ha affermato la cancelliera Angela Merkel, e solo se Atene "presenta un piano di risparmi credibile". Peraltro prima di sbloccare i fondi si dovranno concludere le discussioni di Atene con l'Fmi, ha aggiunto, anche per stabilire esattamente la portata degli aiuti che verranno concessi. Prima economia dell'area euro, la Germania sarebbe chiamata a versare il contributo più consistente ai fondi stanziati dall'Ue. Ma con un forte sentimento di contrarietà nella sua opinione pubblica, così come nella stampa tedesca, tanto che nelle passate settimane Berlino è il paese che ha creato maggiori resistenze all'accordo sul meccanismo di aiuti di cui oggi la Grecia ha chiesto l'attivazione. Weber e il rischio contagio - Intanto il presidente della Bundesbank, Axel Weber, mette in guardia dal rischio di contagio che viene dal debito della Grecia. "Il rischio di contagio è aumentato nelle ultime settimane - dice Weber - Molti paesi sono finiti in deficit eccessivo". Tremonti bacchetta la Germania - "Se la casa del vicino va a fuoco bisogna dargli l'estintore". Così, il ministro dell'economia Giulio Tremonti, ha parlato della crisi greca e della reazione fredda della Germania sull'eventualità di erogare gli aiuti. Tremonti ha lanciato un appello alla solidarietà della Germania, invitandola a mostrare di essere un grande paese e di avere una visione dell'interesse comune.