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E i famosi temi bioetici?

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Appunto di Filippo Facci

Eleonora Crisafulli
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Io sono uno di quegli imbecilli che per i cosiddetti temi bioetici o eticamente sensibili si darebbe accoratamente fuoco in piazza, e avrete notato che Gianfranco Fini nel suo intervento di giovedì ha parlato di giustizia, riforme, immigrazione, unità d'Italia, federalismo e altre cosucce: temi bioetici niente. Eppure ne aveva straparlato. Può essere che non abbia fatto in tempo, che li abbia tralasciati per qualche ragione, che non volesse inimicarsi il Vaticano che sull'immigrazione lo spalleggia, che neppure i suoi fossero tutti d'accordo, che l'argomento è stato tra i pochi discussi. Tutto quello che volete. Ma a me dispiace. Berlusconi nel suo primo intervento aveva detto che i vecchi partiti non presentavano neppure il programma: e però, nel programma del PdL, certa roba - tipo il biotestamento -. non c'era, non c'è: si poteva ricordarlo.  Berlusconi aveva detto che «opereremo e avremo il consenso di tutti», ma sul biotestamento per esempio il consenso non c'è, anzi, gli italiani anche di centrodestra non sono propriamente tutti d'accordo, anzi. Si poteva ricordarlo. Peccato: si rischia di accreditare la litania secondo la quale certi temi non spostano voti e secondo la quale - dirlo fa molto Lega, pure questo - il Paese ha altre urgenze eccetera, alla gente interessano altre cose eccetera. Ed è vero. O meglio: quando alla gente interessano d'improvviso, temi come il biotestamento, in genere è troppo tardi.

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