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Caso Cucchi, i medici: "Macché acqua e zucchero, non siamo sadici"

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Convocato per domani un Consiglio straordinario dell'Ordine di Roma

Eleonora Crisafulli
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"E' privo di valenza  scientifica far credere all'opinione pubblica che lo sfortunato Stefano Cucchi poteva essere salvato con un semplice bicchiere di acqua e zucchero. Sostenere questa tesi significa accreditare l'idea di dirigenti ospedalieri, medici e infermieri totalmente incompetenti o peggio indifferenti, al limite del sadismo". Così il presidente dell'Ordine provinciale dei medici di Roma, Mario Falconi, risponde alle accuse rivolte nei giorni scorsi al personale sanitario dell'ospedale Sandro Pertini in cui si trovava ricoverato in regime di detenzione il giovane romano. "Per quanto riguarda la nostra categoria non ci stiamo a prenderci colpe e cause che ci vengono scaricate addosso, forse per alleggerire altre spalle da questo pesante carico di accuse. L'opinione pubblica e la famiglia di Stefano Cucchi sappiano che, in   ogni caso, se saranno accertate omissioni di cura o falsificazioni di certificazioni, anche se indotte o peggio imposte, prenderemo   provvedimenti esemplari ". Non ci stiamo a prenderci colpe e cause che ci vengono scaricate addosso, forse per alleggerire altre spalle da questo pesante carico di accuse Per esaminare gli sviluppi della vicenda, dopo l'ultima perizia medico-legale e "sulla base delle ultime notizie fornite dai mezzi di informazione e di quelle acquisite direttamente dai medici",  il presidente ha convocato per domani sera un Consiglio straordinario dell'Ordine, precisando già oggi ai giornalisti: Camici bianchi o divise, non ci possono essere aree di impunità o tolleranza quando viene umiliata e persa una vita da parte di chi ha il dovere di proteggerla L'Ordine "sarà inflessibile se saranno accertate le responsabilità che al momento vengono addebitate ad alcuni nostri iscritti che erano in servizio presso l'ospedale in cui è deceduto Cucchi, ma chiediamo che la stessa inflessibilità sia rivolta anche verso quei soggetti che in questa triste e incivile vicenda hanno commesso abusi e non soltanto leggerezze. Camici bianchi o divise, non ci possono essere aree di impunità o tolleranza quando viene umiliata e persa una vita da parte di chi ha il dovere di proteggerla". Infine Falcono invita tutti ad avere più fiducia nella magistratura ed evitare "frettolosi processi mediatici o dichiarazioni inopportune": l'accertamento della verità non può che essere conseguito con un rigoroso iter processuale

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