La destra, la destra e la destra
Appunto di Filippo Facci
Caro Ignazio, ricordi? Era il 6 marzo 2009 ed eravamo a Omnibus su La7. C'era anche Formigoni. È tutto su youtube. Chiese il moderatore: «Facci, chi vede come successore di Berlusconi?». Facci: «Secondo statuto, credo sia proibito anche solo parlarne». La Russa: (ride) «Filippo, scusami, ma il partito che stiamo immaginando - ed è Berlusconi il primo a volerlo - è un partito che, come avviene nelle famiglie del centrodestra europeo, non si fermi a uno o due leader, a Berlusconi o a Fini, ma che sia pensato per i prossimi cento anni». Facci: «A parte che tra cento anni Berlusconi è ancora lì, io penso che alcune incompatibilità, nel PdL, continueranno a esserci». La Russa: «È da quattordici anni che siamo compatibili». Facci: «L'altro giorno Fini e Pisanu hanno espresso due opinioni difformi e subito un leghista si è chiesto che ci facevano nel PdL: è impensabile che siano tutti allineati». La Russa: «Su questo hai ragione». Facci: «C'è più unità nel centrodestra, più disciplina, più metodo: ma di posizioni interne, in realtà, ce ne sono più di quante dividano la sinistra: c'è il forcaiolo e il garantista, il liberista e lo statalista, il laicista e il baciapile... se arriverà una sintesi sarà formidabile: ma, se non arriverà, il PdL diventerà il Pd». Ecco, Ignazio, dopo un anno io non capisco sinceramente una cosa: considerando che hai già fondato la terza corrente, le cose sono migliorate o peggiorate? Non è una domanda retorica.