E la politica litiga su Lazio-Inter
Da deputati e senatori una raffica di interventi. Ma noi li paghiamo per fare un altro lavoro
di Mattias Mainiero Certe volte viene sul serio la voglia di mandarli a quel Paese. E per favore nessuno parli di qualunquismo o cose del genere. Prima leggere ciò che avviene nel mondo della politica. Poi commentare. I fatti, in sintesi: quella di ieri, a Montecitorio e dintorni, è stata una giornata frenetica. Deputati e senatori in fibrillazione, decine e decine di dichiarazioni alle agenzie di stampa, critiche, accuse, l'ombra cupa dello scandalo che si allunga e si impossessa del Palazzo, richiesta di indagini, persino un'interrogazione parlamentare. Il caso Scajola? La Grecia spendacciona che sfila all'Italia (cioè a noi cittadini italiani) 5,5 miliardi di euro? Il debito pubblico, le tasse, Fini e Bocchino? Ingenui. Questa, con le debite eccezioni, è la nostra classe politica, servitori dello Stato e ultrà, fini legislatori e intransigenti tifosi: Lazio-Inter, partita di calcio. È finita 2 a 0 per i nerazzurri, oggi più vicini allo scudetto: gol di testa di Walter Samuel e raddoppio sempre di testa di Thiago Motta. Per alcuni, la Lazio avrebbe fatto un favore all'Inter, a tutto svantaggio della Roma. E il Palazzo si scuote dalle fondamenta. Insorgono i deputati e i senatori, prendono la parola i capigruppo, si indignano i portavoce ufficiali di questo o quel partito. Sapete chi è Elio Lannutti? Mica uno così: senatore dell'Italia dei Valori, cioè Di Pietro, già leader dell'associazione dei consumatori Adusbef. Un tipo tosto, gran difensore dei cittadini oppressi. Ha detto Lannutti, che si è preso pure la briga di comunicarlo alle agenzie di stampa: «Gli italiani hanno bisogno di un calcio pulito degno di un Paese civile». Memorabile. Impareggiabile. Lannutti, ma ieri lei non aveva nulla di più importante da fare e da comunicare alle agenzie? E lei si è fatto eleggere per romperci i cosiddetti con la Lazio e l'Inter? Lannutti, come gli altri deputati, guadagna grosso modo quindicimila euro al mese. Netti. Cinquecento euro al giorno. Per dirci la sua sulla fondamentale, indispensabile, epocale partita Lazio-Inter. E cosa è più grave, Lannutti, che la Lazio abbia giocato male o che due vigili urbani siano stati aggrediti dagli ultrà e spediti in ospedale (piccolo particolare che manca nella dichiarazione dell'esponente dell'Idv)? Ovviamente, Lannutti Elio non è stato un caso isolato. Ha parlato lui. Poi: Armando Dionisi (Udc), Stefano De Lillo (Pdl, senatore), Roberto Zaccaria (Pd). Ancora: Mario Landolfi, Daniele Capezzone, Paola Frassinetti, Maurizio Gasparri, Roberto Della Seta, Raffaele Ranucci, Giancarlo Lehner, Marco Martinelli, Fabrizio Cicchitto, Manuela Palermi, Alessio Butti, Claudio Barbaro, Maurizio Paniz, Fabio Granata (che chiede sanzioni per la Lazio) e decine di altri. Alcuni di questi meritano un discorso a parte. Daniele Capezzone è il portavoce del Pdl. Il Pdl è il partito di maggioranza. Non c'è da aggiungere altro. La sua dichiarazione: «Dirigenti, tecnici e giocatori della Lazio dovrebbero dare spiegazioni convincenti di quello che è accaduto. E addolora anche il comportamento del pubblico». Ancora: «È interesse di tutti coloro che hanno a cuore il gioco del calcio che episodi come quello di ieri siano analizzati a fondo». Uè, Capezzo', ma tu veramente fai? Trattasi, se non fosse ben chiaro, di Lazio-Inter. Calzoncini, Capezzone, hai presente? Scarpette chiodate, magliette e una sfera di cuoio. E veniamo a loro, il duo delle meraviglie Della Seta-Ranucci, senatori del Pd che preannunciano un'interrogazione parlamentare nientemeno che al presidente del Consiglio. E non nella sua qualità di presidente onorario del Milan. No, il presidente del Consiglio vero e proprio che dovrebbe rispondere su questo delicatissimo tema internazionale: perché le ultime partite del campionato italiano di calcio non si volgono «tassativamente in orari contemporanei» per evitare che una squadra, già a conoscenza di un certo risultato, possa ricavare un vantaggio? E già, Cavaliere, perché? Ma no, non risponda: gli interroganti, a quanto pare, già sanno o pensano di sapere o comunque ipotizzano con buone probabilità di cogliere nel segno (secondo loro): tutto ciò, questo incredibile inghippo, avviene per salvaguardare gli interessi dei network televisivi. Lazio-Inter vittima del conflitto di interessi. Ci mancava. E visto che il clima politico è davvero idilliaco ci voleva pure questa per rassererarlo meglio. Però prima trasferiamo Montecitorio e Palazzo Madama in curva Sud o Nord. Questione di coerenza. Dimenticavamo di aggiungere: venerdì 30 aprile, a Roma, dove ha sede anche lo stadio Olimpico che ha ospitato Lazio-Inter, una studentessa è finita in ospedale. Trauma cranico. La ragazza era in gita scolastica. Un amico l'ha spinta, lei ha urtato un compagno di classe e il compagno a sua volta ha urtato un passante. L'uomo è caduto a terra, la studentessa si è subito scusata. L'uomo si è alzato, le ha dato uno schiaffo, l'ha stesa al suolo e l'ha riempita di pugni in testa. Corsa in ospedale con la diagnosi che già conoscete. Gentili deputati e senatori, sarebbe possibile fare un'interrogazione parlamentare al riguardo chiedendo maggiore sicurezza? Oppure prima di interrogare e dichiarare alle agenzie di stampa dobbiamo stabilire se la studentessa era laziale o romanista o interista? E poi dicono che uno non deve mandarli a quel paese. Ma annatevene a magnà er sapone. Traduzione. No, meglio non tradurre.