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Slovacchia: manifesti contro i rom

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Jan Slota, leader del partito nazionale slovacco, non fa mistero delle sue idee xenofobe

Tatiana Necchi
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È polemica in Slovacchia dopo la comparsa di alcuni manifesti elettorali a sfondo razzista fatti affiggere dal Partito Nazionale Slovacco, noto per il suo atteggiamento xenofobo e ultranazionalista, in vista delle elezioni generali del prossimo 12 giugno. I cartelloni raffigurano un uomo di etnia Rom, seminudo, tatuato e con una vistosa catena d'oro al collo accompagnato dalla scritta "Non diamo da mangiare a chi non vuole lavorare". I Rom, una delle minoranze etniche più povere ed emarginate dell'Europa centrale, sono spesso bersaglio dei partiti ultranazionalisti di estrema destra. I manifesti oggetto della polemica sono stati portati all'attenzione pubblica da alcuni gruppi di attivisti per i diritti umani, che ora pensano di intraprendere azioni legali contro il partito. «Non fanno che diffondere luoghi comuni sui Rom _ è l'accusa di Irena Biharova, avvocato del movimento Persone contro il razzismo _ Questo manifesto non ha nulla a che vedere con la libertà di espressione, punta solo ad alimentare l'odio  contro i Rom». Il Partito Nazionale Slovacco, il cui leader Jan Slota non fa mistero delle sue idee xenofobe, è attualmente al governo nella coalizione guidata dal primo ministro Robert Fico. L'ingresso del partito nel governo formato nel 2006 ha contribuito a inasprire i  rapporti con l'Ungheria, nemico storico della Slovacchia.

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