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Ancelotti depone davanti ai pm. "Ci sentivamo defraudati"

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L'ex allenatore del Milan parla della stagione 2004/05 nel processo Calciopoli

Roberto Amaglio
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"Ci sentivamo defraudati in quel campionato". Cosi Carletto Ancelotti ha ricordato il campionato 2004/05 vinto (ma poi revocato) dalla Vecchia Signora proprio davanti al suo Milan. Davanti al pm Narducci, il fresco vincitore della Premier League ha ricordato la stagione di Calciopoli. "Strani episodi, come un gol annullato a Sheva a Siena, un paio di rigori negati e una strana ammonizione ai danni di Maldini nella partita contro il Lecce". Questi i principali ricordi dell'allenatore emiliano che, ai tempi, vestiva in rossonero. "Comunque non ho mai visto Moggi nello spogliatoio dell'arbitro perché io non ci sono mai stato. Gattuso mi riferì di aver visto Moggi nello spogliatoio dell'arbitro dopo uno Juve-Milan". In ogni caso i rapporti tra Moggi e De Santis erano confidenziali.  "Si, si davano del tu", prosegue Ancelotti, negando però di aver ascoltato di condizionamenti sulla compilazione del calendario. Così, dopo la piccola vittoria di oggi per Luciano Moggi (che aveva ottenuto la trascrizione delle 75 conversazioni intercettate durante le indagini non presenti nel fascicolo di giudizio), ora la sfera è tornata tra i piedi degli accusatori e la deposizione di Ancelotti può essere sicuramente considerata come un punto a favore degli inquirenti. Ora però si attendono le contromosse della difesa, anche perché, come spesso accaduto finora, i principali capi di accusa restano ancorati più all'etica sportiva che non a reati penali.

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