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Nuove proteste della scuola

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tra cortei e lezioni in piazza

Albina Perri
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È iniziata una nuova settimana, ma la minestra è sempre la stessa. Ancora proteste, ancora manifestazioni contro la riforma della scuola proposta dal ministro dell'struzione Mariastella Gelmini. Da Milano a Palermo, il popolo della scuola scende di nuovo in piazza. A Milano, proprio davanti a Palazzo Marino,  sede del Comune di Milano, oltre 200 studenti delle superiori hanno dato vita a un sit-in contro il ministro. Una copia del dl di riforma della scuola è stata bruciata Gli studenti hanno anche esposto alcuni striscioni sulle transenne di fronte al Comune. "È una risposta spontanea alle dichiarazioni del ministro che ci accusa di non essere informati" spiegano dall coordinamento dei collettivi studenteschi di Milano e provincia. "Ma il dl parla da solo. È una risposta anche al vicesindaco di Milano Riccardo De Corato che ha affermato che è inamissibile bloccare la città ogni settimana. Noi se vogliamo possiamo scendere in strada ogni giorno. Ne abbiamo solo da guadagnare perchè la scuola pubblica è ormai allo sbando" Numerosi anche gli striscioni contro la riforma: come "Omero chiuso per lutto si ribella al ministro della pubblica (d) istruzione". Studenti in piazza anche a Livorno, dove in 8 mila hanno partecipato a una manifestazione contro la riforma Gelmini. Al corteo hanno preso parte ragazzi delle scuole superiori provenienti da tutta la provincia che hanno scandito slogan a difesa della scuola pubblica e contro il ministro dell'Istruzione. Gli studenti hanno poi raggiunto la Fortezza Nuova dove si sono riuniti in assemblea. In Sicilia, invece, a mobilitarsi sono stati gli universitari: migliaia di studenti (15 mila secondo gli organizzatori) stanno sfilando a Palermo: "Non saremo noi a pagare per la vostra crisi", è lo striscione che apre il corteo, al quale partecipano anche docenti e dipendenti dell'università. Alcuni studenti portano in spalla una bara di cartone con la scritta "Università", simulando il funerale dell'ateneo. Poche le bandiere, nessuna di partiti e di sindacati. "Non permetteremo al ministro Germini di ammazzare l'università con la legge 133", recitano i ragazzi in corteo. Il sito dell' università di Palermo sarà oscurato. Lo ha annunciato il rettore, Giuseppe Silvestri, alla delegazione di studenti e docenti universitari, che ha ricevuto nella sede del rettorato, mentre è in corso la manifestazione, davanti al palazzo, con migliaia di persone in piazza. «Nel sito - ha rettore il rettore - inserirò una mia dichiarazione su quanto sta accadendo nel mondo universitario». E mentre nella capitale docenti e studenti di Fisica della Sapienza hanno convocato lezioni all'aperto in piazza Montecitorio, a Pavia è prevista un'assemblea d'ateneo, con la partecipazione di dottorandi, ricercatori e docenti.

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