India, attentato maoista: almeno 45 morti
I ribelli fanno esplodere un autobus, tra le vittime anche 15 poliziotti
Sono almeno 45 i morti – 15 poliziotti e 30 civili – causati dall'esplosione di un autobus nell'India centrale. L'attentato, compiuto da un gruppo di ribelli maoisti, è avvenuto a Dantewada, nello stato di Chhattisgarh. Un portavoce della polizia ha detto a bordo dell'autobus c'erano diversi agenti. Il bus si stava dirigendo a Dantewada da Sukma quando è avvenuta l'esplosione. Sempre nel distretto di Dantewada, il 6 aprile scorso i maoisti hanno ucciso 76 agenti della polizia speciale. Nell'ultimo anno oltre 350 persone sono rimaste uccise e 50mila costrette a rifugiarsi nei campi a Dantewada in seguito alla ribellione maoista. Gli agenti a bordo, tutti in borghese, sono stati aggregati alle forze di sicurezza impegnate nella lotta alla guerriglia maoista, molto attiva nella regione. Da qualche mese, è in corso una vasta operazione anti-guerriglia denominata “Caccia verde”, che vede impegnati 56 mila uomini delle forze di sicurezza. Secondo il premier Manmohan Singh, la guerriglia maoista costituisce la più grave minaccia alla sicurezza interna del paese. I ribelli, si stima tra i 10 e i 20 mila, controllano alcune zone rurali e sostengono di battersi in difesa dei diritti degli agricoltori senza più terre e delle tribù locali. Lo scorso anno oltre 600 persone sono morte in attacchi attribuiti alla guerriglia maoista. Nel 2009, il movimento è stato messo al bando come “organizzazione terroristica”.