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Scappa di casa e dalla moglie per la finale dell'Inter

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Amhed A., operaio egiziano, tenta la fuga per evitare un compleanno da amici e gustarsi il match

Roberto Amaglio
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La passione per il calcio in Italia è cosa nota. Basta pensare agli storici spezzoni dei film di Fantozzi,con le partite della nazionale che paralizzavano le città davanti alla tv e deprimeva chi, davanti allo schermo, non poteva starci. Ma forse nemmeno il geniale Paolo Villaggio avrebbe potuto pensare che, per amore della propria squadra, un tifoso potesse scappare di casa per tre giorni, gettando nell'apprensione la moglie e l'intera famiglia, il tutto per gustarsi tranquillamente in compagnia dei propri amici il match del proprio team ed evitare così una festa di compleanno a cui la moglie voleva andare. Questo quanto accaduto a Sesto San Giovanni, dove il 30enne operaio egiziano Ahmed A., in vista dell'attesa finale di Champions League tra l'Inter e il Bayern Monaco, ha preso quel poco che gli bastava ed è scappato di casa, con l'obiettivo di sfuggire alle pressioni e le liti con la moglie, che lo tormentava da settimana proprio durante i match dell'Inter. Una mini-fuga dagli amici, il cui obiettivo era di arrivare semplicemente a sabato sera alle ore 23:30, ossia almeno fino al triplice fischio finale della finale di Champions. Poi, l'egiziano, se ne sarebbe tornato pacificamente a casa. Il problema è che, bontà sua, la moglie non aveva pensato a una bravata da dodicenne, ma si era preoccupata per la prolungata assenza del marito. Così si è recata negli uffici del commissariato locale e ha denunciato la scomparsa. Le ricerche, non a caso, sono durate poche ore, come testimonia l'ispettore di Polizia Carlo Moro. "L'uomo era in città e aveva chiesto asilo calcistico ad un paio di amici connazionali per poter assistere, a suo dire, senza problemi, alla finale della sua squadra del cuore". Cosa che non avrebbe potuto fare se fosse rimasto a casa. La linea difensiva del fuggiasco, infatti, è stata che la moglie, proprio nel giorno della finale dell'Inter, aveva imposto la partecipazione a una festa di compleanno a casa di amici, il tutto rigorosamente a televisori spenti. Pur sbagliando la forma e la tattica, ci sentiamo però di sposare la causa del povero e paziente tifoso interista, il quale attendeva praticamente da tutta la vita una partita del genere. Quindi, gentile e premurosa consorte, la preghiamo, e gli lasci guardare questa benedetta partita. Dal prossimo week end, promesso, Ahmed sarà tutto suo. Mondiali permettendo.

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