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Mouse, tacchi e borse maxi: schiena ko per 1 italiano su 4

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Dal colpo della strega al gomito del tennista. L'80% dei problemi deriva da posture killer

Tatiana Necchi
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Lo stakanovista vive curvo sul pc e ne divora la tastiera. Poi c'è il tecno-maniaco col dito fisso sul telefonino intelligente. Ma c'è chi guida praticamente sdraiato e chi sta a un millimetro dal cruscotto. E poi c'è la mamma-acrobata divisa tra ferro da stiro e scrivania, la fashion victim che passa dalla ballerina rasoterra alla zeppa trampolata. Se 1 italiano su 4 ha la schiena a pezzi, 8 volte su 10 è colpa degli stili di vita moderni. Posture killer che alla lunga si traducono in dolori a ossa e articolazioni: dal colpo della strega al torcicollo, dal gomito del tennista al dito a scatto, dalle tendiniti in genere alle infiammazioni palmari. Nell'Italia che invecchia e va di corsa, senza neppure il tempo per una camminata o un giro in bici, l'esercito del mal di schiena cambia volto e la lista dei fattori sotto accusa si allunga con voci sempre nuove. E così diventa un rischio anche portarsi nella borsetta un maxi-portafogli o borse formato valigia. Ma anche accanirsi con spazzola e phon nel tentativo di domare capelli senza speranza non produce, a lungo andare, effetti gradevoli. «Sempre più spesso a creare problemi muscolo-scheletrici sono   movimenti che facciamo ogni giorno senza dare loro importanza, come l'uso prolungato del mouse o lo scorrere le pagine del palmare - avverte Riccardo Minola, responsabile dell'Unità operativa di ortopedia-sezione II all'Istituto clinico Sant'Ambrogio di Milano - Ma non dobbiamo pensare al solo ambito lavorativo. Fattore scatenante nelle donne può essere la posizione mantenuta quando ci si stira i capelli - spiega - oppure la deleteria   moda di tenere la borsetta, anzi dei borsoni, portati all'avambraccio invece che tenuti a tracolla". Mentre "per gli uomini che vogliono evitare problemi lombari, il consiglio è di togliere il portafoglio dalla tasca dei pantaloni quando ci si siede alla scrivania o al posto di guida». Sono 5 gli identikit dei nuovi italiani afflitti da mal di schiena e dolori osteo-articolari. L'IMPIEGATO INDEFESSO. «Incurvato 8 ore al giorno alla scrivania - spiegano gli esperti - è incurante delle semplici norme per rendere ergonomica la propria postazione di lavoro, come evitare che le spalle e il tronco siano sempre contratti e protesi in avanti». Invece è «importante anche scaricare il peso della schiena sullo schienale e poggiare entrambi i piedi a terra». LA TREND SETTER. «Con tacchi altissimi o a rasoterra, le scarpe must di quest'anno hanno un solo comune denominatore: mettere a rischio la funzionalità del piede», è il monito degli specialisti. Che rincarano: «Chi sceglie le calzature tenendo in considerazione esclusivamente fattori estetici, rischia di incorrere in diverse patologie come borsite dell'alluce (l'infiammazione della tasca di tessuto che circonda l'articolazione del dito), il dolore persistente alle ossa del metatarso (quelle che compongono l'avampiede), e forme di affaticamento dei muscoli della gamba e di quelli della schiena». L'AUTISTA IRRIGIDITO E QUELLO STRAVACCATO. «Chi è costretto a passare lunghi periodi alla guida acquisisce spesso comportamenti viziati che, complice lo stress da traffico, possono portare a spiacevoli ripercussioni sull'apparato muscolo-scheletrico». IL TECNO-DIPENDENTE. Parola di esperti, «è la nuova vittima del tunnel carpale, con il pollice perennemente sulla rotellina o sulla sfera dello smart phone». Ma rischia le ossa e le articolazioni anche chi, nell'era dei pc sempre più mini, diventa una cosa sola con il computer portatile: spesso infatti lo usa «in treno, sul letto o sul divano, in una serie di posizioni che rappresentano un attentato a polsi e colonna vertebrale». LA MULTITASKING. «Che siano lavoratrici o casalinghe, le donne hanno una comprovata tendenza a eseguire più di una mansione nello stesso momento. Capita quindi spesso di vederle col telefono stretto tra spalle e capo, mentre rispondono a una e-mail o spingono il carrello della spesa, a tutto danno dei muscoli del collo». Questi i nuovi profili sotto la lente dell'ortopedico, che soprattutto in vista delle vacanze sfata alcuni luoghi comuni come quello di prescrivere assoluto riposo a chi soffre di mal di schiena. «Con l'arrivo dell'estate - puntualizza invece Minola - un fisico non abituato a un'attività fisica costante e viziato da posture scorrette potrebbe subirne spiacevoli contraccolpi. Ed ecco che un gesto brusco come piantare l'ombrellone o sollevare una valigia potrebbe causare un'infiammazione muscolare in grado di rovinarci le vacanze». La prima risposta contro questo tipo di disturbi, ricorda l'esperto, sono i farmaci di automedicazione contraddistinti dal bollino rosso con la dicitura "Farmaco senza obbligo di ricetta". «Per traumi muscolari e articolari, a partire dal momento in cui si provoca un'infiammazione - suggerisce lo specialista - è utile l'applicazione locale di prodotti come pomate, creme, unguenti, a base di antinfiammatori non steroidei o Fans, che sono anche in grado di calmare il dolore. Però attenzione all'esposizione ai raggi solari, poichè spesso questi prodotti sono fotosensibili. Qualora quest'ultimo sintomo fosse particolarmente spiccato, può anche essere utilizzato, per brevi periodi di tempo, lo stesso tipo di farmaci somministrati per via orale. Se il dolore non passa dopo qualche giorno - conclude Minola - è opportuno consultare il medico».

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