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Reintegrato Ruffini a Rai3

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La decisione è stata presa dal giudice del lavoro del Tribunale di Roma. L'azienda di Viale Mazzini annuncia il ricorso

Tatiana Necchi
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Ritorno alla direzione - Paolo Ruffini dovrà essere reintegrato alla direzione di RaiTre. La decisione è stata presa dal giudice del lavoro di Roma che ha accolto il ricorso presentato dalo stesso Ruffini dopo la sua sostituzione, avvenuta alla fine dello scorso novembre, con Antonio Di Bella. Ruffini aveva lamentato che la soluzione individuata non rispondeva al suo profilo professionale e alle responsabilità fino ad allora ricoperte. La decisione del tribunale - Il giudice del lavoro del tribunale di Roma, Eliana Pacia, che con provvedimento di urgenza ha ordinato alla Rai di reintegrare Paolo Ruffini nel ruolo e nelle responsabilità di direttore di Raitre, con le mansioni svolte fino a prima del 25 novembre 2009, giorno della sua sostituzione, scrive: "La delibera di sostituzione del vertice di Raitre non appare dettata da reali esigenze di riorganizzazione imprenditoriale" ma presenta invece "un chiaro connotato di motivazione discriminatoria e quindi, in quanto tale, illecita, ai sensi dell'articolo 15 della legge numero 300. Scatta il ricorso - La Rai, da parte sua, annuncia che farà ricorso. L'azienda di viale Mazzini, infatti, «prende atto dell'ordinanza del Giudice del lavoro, avverso la quale proporrà immediato reclamo al Giudice superiore». L'azienda sottolinea poi che «l'ordinanza peraltro non caduca la delibera di nomina del nuovo direttore di Raitre che pertanto potrà continuare a svolgere regolarmente il proprio mandato». Vittima di una discriminazione politica - L'ordinanza sul reintegro di Paolo Ruffini alla direzione di Raitre è «un giusto risarcimento». Lo dice Paolo Gentiloni, responsabile comunicazioni del Pd, a margine della presentazione del libro di Alberto Guarnieri e Angiolino Lonardi sul digitale terrestre. «Ho condiviso la denuncia di Ruffini per la discriminazione di natura politica di cui è stato oggetto. Pur non condividendo le motivazioni dell'ordinanza - osserva Gentiloni - considero questa una decisione non contro l'attuale direttore di Raitre ma un giusto risarcimento perché‚ è stato vittima di una discriminazione politica». Per ora nessun commento - Nessun commento per ora da parte di Antonio Di Bella sull'ordinanza del giudice del lavoro di Roma che ha accolto il ricorso presentato da Paolo Ruffini per il reintegro nelle funzioni e nel ruolo di direttore di Raitre. «Devo prima leggere le carte», commenta l'attuale direttore della terza rete interpellato a viale Mazzini. Un tavolo per tutti i colleghi rimossi - Il parere di Carlo Verna, segretario Usigrai: «Subito un tavolo per tutti i colleghi rimossi e ancora senza incarico - prosegue - La Rai in molti casi è oltre il demanzionamento vietato dall'articolo 2103 del codice civile. L'emarginazione totale potrebbe costituire azione di mobing. Lo sosteniamo da tempo. Il caso Ruffini è una prima verifica davanti a un giudice terzo. Siamo contenti per un grande professionista ma riteniamo che Viale Mazzini debba darsi una mossa per evitare che l'Azienda di servizio pubblico sia governata dai tribunali. Evidentemente - conclude - tutte le nostre denunce di questi mesi hanno un fondamento».

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