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Berlino vieta la religione a scuola

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La sentenza dopo che un giovane islamico aveva chiesto un'aula per le sue preghiere

Michela Ravalico
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A Berlino la religione deve restare fuori dalle aule scolastiche. Lo ha stabilito un giudice dell'alta corte della capitale tedesca, dopo che un ragazzino di 16 anni di religione islamica aveva chiesto di poter pregare durante la scuola. Il caso risale al 2007, quando il giovane islamico, del quartire periferico di Berlino, Wedding, aveva chiesto a un tribunale il vedersi riconoscere il diritto di poter rivolgere le sue preghiere alla Mecca durante la scuola. Un permesso che all'epoca, il preside (e pure un tribunale di primo grado) avevano accordato. In seguito a un contro ricorso, però, il verdetto è stato ribaltato. Per il giudice, il diritto di un singolo studente a professare la propria religione non può prevalere sul diritto del gruppo. "In una scuola pubblica, con studenti di diverse religioni, è necessaria la neutralità per garantire condizioni di apprendimento corrette per tutti". Il precedente verdetto, nel 2008, aveva concesso al giovane di pregare durante l'orario scolastico in un'aula adibita alla preghiera. E' stata l'autorità per l'educazione della città di Berlino (una sorta di assessorato alla pubblica istruzione) a fare ricorso per evitare di introdurre la religione nelle scuole. Ora il giovane, se vorrà, avrà ancora una possibilità per farsi valere: ricorrere all'equivalente della nostra corte di Cassazione.

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